Sabato 12 dicembre a partire dalle ore 9.30 ci sarà il futuro del Porto di Napoli al centro della discussione dell’ultimo appuntamento della settima edizione del Sabato delle Idee, che nel suo consueto giro itinerante per i luoghi della cultura della città di Napoli stavolta farà tappa nella Basilica di San Giovanni Maggiore, sede della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli, partner dell’incontro promosso dall’Unione Industriali di Napoli. “Per noi ingegneri ma per l’intera città di Napoli e per tutto il Mezzogiorno il tema delle infrastrutture è particolarmente importante, sia sotto il piano realizzativo che gestionale – spiega Luigi Vinci, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli e della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli – ed è per questo che ci fa molto piacere ospitare per la prima volta un incontro di un pensatoio così fervido come Il sabato delle Idee per parlare di un tema nevralgico come quello del futuro del Porto di Napoli, per lo sviluppo del quale già troppe occasioni sono state perdute e molte risorse economiche che si sarebbero potute intercettare non sono state utilizzate”. Adesso, evidenzia Vinci, “occorre trovare soluzioni concrete e rapide, nella consapevolezza che il rilancio e la riorganizzazione del sistema portuale di Napoli e della Campania rappresenti un volano di sviluppo, anche per le notevoli ricadute sull’indotto”.
E del resto con oltre 7 milioni di passeggeri e oltre 21 milioni di tonnellate di merci in transito ogni anno il Porto di Napoli avrebbe tutte le potenzialità per rappresentare uno dei più importanti motori dello sviluppo economico ed occupazionale dell’intera Campania. “Il Porto è la prima azienda della città di Napoli per volume di affari – sottolinea il presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Ambrogio Prezioso – ma è anche la metafora degli ostacoli e dei problemi di competitività di cui soffrono Napoli e il nostro Paese”. E anticipando alcuni dei temi in discussione sabato per Prezioso “il Porto deve diventare un hub logistico-commerciale e allo stesso tempo un hub turistico, e deve integrarsi con le altre strutture portuali coordinate dall’Autorità di Sistema in una visione che sappia far diventare competitivo l’intero sistema regionale”.
Un’idea sistemica rilanciata dal fondatore del Sabato delle Idee Marco Salvatore. “Proprio alla luce delle grandi novità previste dal Piano Strategico Nazionale della Portualità e della Logistica approvato dal governo Renzi, che prevede una nuova Autorità Portuale di sistema del Tirreno centrale – sottolinea Salvatore – abbiamo seguito insieme all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, l’iniziativa dell’Unione Industriali di Napoli di radunare attorno allo stesso tavolo rappresentanti delle imprese e delle istituzioni per un confronto propositivo che possa dar luogo ad una serie di nuove idee per tradurre in progettualità concreta le grandi potenzialità del Porto di Napoli”.
E sarà un amplissimo tavolo di discussione quello del Sabato delle Idee coordinato dal vice direttore de “Il Sole 24 ore” Fabrizio Forquet. Dopo i saluti introduttivi di Luigi Vinci, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Napoli, Lucio d’Alessandro, Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa, Gaetano Manfredi, Rettore dell’Università Federico II di Napoli e del fondatore del Sabato delle Idee, Marco Salvatore, al confronto di idee prenderanno parte Andrea Annunziata, presidente dell’Autorità Portuale di Salerno, Antonio Basile, presidente dell’Autorità Portuale di Napoli, Salvatore Antonio De Biasio, presidente dell’Interporto Sud Europa, Umberto Masucci, presidente di International Propeller Clubs, Mario Mattioli, presidente della Scinicariello Ship Management, Giuseppe Mele, vice direttore dell’Area Politiche Industriali di Confindustria, Alessandro Panaro, direttore dell’Osservatorio Maritime Economy di SRM, Rosario Pavia, componente del Gruppo Euvè, Ambrogio Prezioso, presidente dell’Unione Industriali di Napoli, Gianni Punzo, presidente dell’Interporto Campano e Ivano Russo, dirigente del settore Politiche di sviluppo e di coesione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
L’incontro del Sabato delle Idee sul futuro del Porto sarà anche l’occasione per una visita guidata alla scoperta della Basilica di San Giovanni Maggiore, una delle più antiche chiese della città di Napoli, costruita a partire dal IV secolo su un precedente tempio fatto erigere dall’imperatore Adriano. Anche se la tradizione popolare narra che la Basilica sia stata costruita sulla tomba della Sirena Partenope, leggendaria progenitrice della città.
Dal 2011 la Basilica di San Giovanni Maggiore è stata affidata alla Fondazione Ordine Ingegneri Napoli dalla Curia di Napoli e da Sua Eminenza il Cardinale Crescenzio Sepe, affinché fosse restituita al culto e alla città. La Basilica era chiusa dal 1970 e, dopo il restauro a cura della Soprintendenza, la Parrocchia ha potuto riorganizzarvi le funzioni liturgiche, grazie alla collaborazione tecnico-operativa della Fondazione. E la regolare riapertura ai fedeli ha consentito l’organizzazione di altri importanti appuntamenti di carattere religioso.
Ma soprattutto in pieno spirito di volontariato, dal 2012 la Fondazione Ordine Ingegneri Napoli realizza in San Giovanni Maggiore iniziative culturali (mostre, concerti, dibattiti, rappresentazioni teatrali), di turismo qualificato e sostenibile, di inclusione sociale, di servizio per le fasce più svantaggiate. Ogni anno, in occasione delle festività natalizie, in Basilica viene allestita una mostra di arte presepiale, che ha inaugurato quest’anno nel giorno dell’Immacolata la sua quarta edizione. In questi anni la Basilica è stata visitata da decine di migliaia di turisti e di napoletani, che hanno potuto riscoprire un patrimonio della propria città ormai dimenticato.
Nel 2014, in occasione del trentennale della scomparsa di Eduardo De Filippo, è stata organizzata in Basilica una mostra di documenti e cimeli del grande drammaturgo, con la riproduzione al vero della ricostruzione del suo camerino al Teatro San Ferdinando, intervento anch’esso attuato a cura della Fondazione Ordine Ingegneri Napoli. La riproduzione del camerino, con gli oggetti e gli abiti di scena utilizzati da Eduardo, è tuttora visitabile.
“Le straordinarie stratificazioni all’interno di San Giovanni Maggiore, dal periodo classico, a quello paleocristiano, sino a quelle più recenti otto/novecentesche, ne fanno uno dei complessi architettonici più articolati ed affascinanti di Napoli – scrive Stefano Gizzi, già Soprintendente per i Beni Architettonici, Paesaggistici, Storici, Artistici ed Etnoantropologici per Napoli e Provincia, nella pubblicazione illustrativa della Basilica curata dalla Fondazione – un autentico palinsesto carico di storia e di testimonianze archeologiche, costruttive e storico-artistiche, oggi nuovamente leggibili grazie ai lunghi e difficili interventi di restauro da poco ultimati: operazioni, queste, capaci di ridonare anche un ‘senso’ (fino a pochi anni fa smarrito) al luogo”.