Torna il terrore: questa è la volta di Istambul, dove una bomba è esplosa in un passaggio pedonale nei pressi della stazione della metropolitana di Bayrampasa, nonché principale stazione degli autobus della città.
Si tratta di un’altra bomba dopo il duplice attentato kamikaze che ad ottobre, nel corso del corteo pacifista ad Ankara, ha ucciso 97 persone e dopo quella che al raduno socialista di Suruc aveva causato la morte di 33 persone lo scorso 20 luglio. Il tragico bilancio è di almeno 6 feriti e forse, una vittima, causata dalla forte esplosione avvenuta intorno alle 6 del pomeriggio; un bilancio che all’inizio si era temuto ancora più grave, visto che in quel momento la zona era molto trafficata e dopo l’esplosione le schegge sono volate a diversi metri di distanza.
«È stata una bomba artigianale» ha riferirlo, il sindaco del distretto Atilla Aydiner. Si tratterebbe nello specifico di un tubo riempito di esplosivo e di altro materiale. Inizialmente si era invece parlato di malfunzionamento di una centralina elettrica. Secondo la tv privata turca è possibile che l’obbiettivo dell’ordigno fosse un’auto della polizia turca: alcuni agenti erano passati nel luogo dell’esplosione poco prima.
Infatti, stando ai rilievi degli investigatori, si tratterebbe di un tubo bomba, riempito di materiale esplosivo per provocare una deflagrazione in grado di uccidere. Le schegge hanno distrutto i vetri di un treno di passaggio, costringendo all’evacuazione dei passeggeri e scatenando il panico nella zona, dove sono giunti diversi mezzi delle ambulanze e dei vigili del fuoco. La metropolitana è stata chiusa per permettere i soccorsi e mettere in sicurezza la zona, mandando nel caos il traffico già intenso della metropoli sul Bosforo.
Al momento non si esclude nessuna pista, anche se le autorità restano prudenti su dinamica e obiettivi, tenendo conto che le modalità non rimandano immediatamente a un’azione terroristica altamente organizzata. Ma a poche settimane dalla strage di Ankara, e viste le forti tensioni con la minoranza curda nessuna pista può essere esclusa, compreso il coinvolgimento di gruppi di estrema sinistra come il Dhkp-c, già protagonisti di azioni su piccola scala a Istanbul contro forze di sicurezza.