Ieri sera, a Gragnano, si è consumato un agguato che ha profondamente scosso la comunità locale, colpendo al cuore di uno dei capisaldi dell’economia locale: Ciro Moccia, proprietario con i fratelli della Fabbrica della Pasta di Gragnano. Poco prima di mezzanotte, l’imprenditore stava facendo ritorno a casa con il figlio in auto dopo aver lasciato il ristorante annesso allo stabilimento di cui è proprietario.
Moccia si è visto improvvisamente affiancare da un motorino con a bordo due persone e di lì a poco, nel giro di un attimo, sono stati esplosi numerosi proiettili che hanno ferito l’uomo al polpaccio e alla tibia. Trasportato in ospedale a Castellammare, Moccia è stato subito operato e le sue condizioni sono giudicate buone.
L’agguato si è consumato nei pressi dell’abitazione di Moccia che si trova in via Fratte, al confine tra i comuni di Gragnano e Castellammare di Stabia.
Padre e figlio stavano aspettando l’apertura del cancello quando l’uomo armato è entrato in azione: si è avvicinato al lato passeggero della Mercedes e, tenendo la pistola rivolta verso il basso, ha iniziato a sparare. Molti i colpi esplosi: la polizia scientifica ha trovato a terra 12 bossoli. Uno di questi ha trapassato la carrozzeria della macchina e ha raggiunto Moccia a un polpaccio.
Questa mattina è proprio Ciro Moccia a rendere pubblici, attraverso il suo profilo Facebook, i suoi pensieri: “Troppe cose penso in queste ultime ore, specie che in vita mia ho fatto sempre e solo del bene e creato posti di lavoro onestamente…Forse ho sbagliato?”.
Ciro Moccia è il presidente del Nuovo Consorzio per la tutela della Pasta di Gragnano Igp, titolare di supermercati alimentari della catena “Decò”, anche a Capri e, di recente, di un ristorante e pizzeria di grido, aperto nel centro di Gragnano, nel palazzo dell’ex pastificio Di Nola chiuso negli anni Sessanta e riaperto dalla famiglia Moccia con il nome “La Locanda della Pasta di Gragnano”, divenuta ben presto un fiore all’occhiello della ristorazione locale.
La Fabbrica di Gragnano è un marchio ben conosciuto in tutta Italia perché quasi ovunque è distribuito in aeroporti e stazioni di servizio autostradali. Famoso anche per i suoi formati speciali, tra cui la Caccavella, una sorta di conchiglione gigante.
Gli investigatori indagano senza escludere alcuna pista, dal racket al tentativo di rapina, considerando che a un mese dal Natale le organizzazioni camorristiche impongono da sempre il “pizzo per i carcerati”.