Diversi disagi gravano sul territorio del nostro Paese, specie al Sud: dopo lo stato d’Emergenza per il dissesto idrico nel messinese, il Consiglio dei ministri ha approvato lo stato di emergenza anche per il Sannio colpito dall’alluvione e dai nubifragi il 15 e 19 ottobre.
Il Governo ha quindi accolto la richiesta del Capo del Dipartimento della Protezione civile, ed ha previsto un primo stanziamento di fondi, 38 milioni di euro destinati ai primi interventi di emergenza come: assistenza alla popolazione, ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche, interventi per ridurre il rischio residuo, ovviamente nel limite delle risorse messe a disposizione.
“Si tratta di fondi destinati ai primi interventi” ha specificato il presidente della Provincia di Benevento Claudio Ricci nel commentare la notizia; “Si tenga conto, infatti – sostiene Ricci – che, volendo usare un termine di paragone, la dotazione finanziaria assegnata al Sanno oggi è superiore di ben 4 volte a quella che fu riconosciuta per le calamità naturali che hanno colpito Parma e Piacenza messe insieme. Devo sottolineare che questi fondi, reperiti sul Bilancio statale a pochi giorni dalla chiusura dell’Esercizio Finanziario 2015, non esauriscono di certo le provvidenze che il Governo può mettere a disposizione del territorio, ma afferiscono soltanto a quelli che sono gli interventi di somma urgenza. Credo che le misure decretate oggi per il Sannio, con lo stato di emergenza, possano ed anzi debbano chiudere tutte le pretestuose ed inutili polemiche e i polveroni sollevati nei giorni scorsi. Ora è invece il momento di avviare la ricostruzione del Sannio per ridare una prospettiva di sviluppo al nostro territorio.”
Nel frattempo, però, il Governo Renzi dimentica la questione maltempo a Reggio Calabria, qui non esiste al momento alcun stato d’Emergenza, nonostante la regione Calabria sia stata messa in ginocchio dai nubifragi dei giorni scorsi. Il Governo, distratto forse dal dibattito sul Ponte dello Stretto il Consiglio dei ministri, riunitosi ieri, non ha proclamato lo stato di emergenza per il territorio della provincia di Reggio Calabria devastato dalle violente piogge dello scorso fine settimana.
Assistenza è stata sicuramente data all’Abruzzo e alle province di Firenze, Arezzo, Lucca, Massa Carrara, Prato e Pistoia, dove la Protezione civile è impegnata per evitare ulteriori danni da maltempo. Reggio Calabria, invece, dovrà ancora aspettare, nonostante la stima dei danni stia crescendo di ora in ora, con la Coldiretti che ha fissato in circa 27 milioni di euro la stima dei danni patiti dall’agricoltura nella Locride.
In Sicilia invece prosegue la crisi idrica nel messinese, a causa, stavolta, della saldatura del collegamento all’acquedotto di Fiumefreddo ormai non funzionante. Qui è stato approvato lo stato d’Emergenza, cercando di correre ai ripari con l’intervento dei militari, ma ancora oggi molti quartieri sono senz’acqua e le autobotti dell’esercito non sono ancora sufficienti per fare fronte alle necessità.
Nella giornata di oggi l’Unione nazionale consumatori intende presentare la class action insieme ai consumatori che hanno già aderito all’azione legale e che hanno subito danni dall’interruzione del servizio. Gli avvocati dell’associazione spiegheranno anche i termini ed i presupposti della class action, oltre alle modalità di adesione.