Ammontano a tre gli scritti nel registro degli indagati dalla Procura di Salerno, che sta indagando sulla morte di C.W., bimbo inglese di 7 anni deceduto ieri in ospedale, dove era ricoverato a causa di un malore dopo aver mangiato con i genitori in un ristorante sito in Costiera Amalfitana.
Gli indagati nello specifico sarebbero: il titolare del ristorante, il responsabile di sala e lo chef, iscritti come atto dovuto nel registro degli indagati con un avviso di garanzia ipotizzando il reato di omicidio colposo.
Il piccolo era in vacanza con la famiglia sulla costiera amalfitana. Ai gestori del ristorante i genitori della vittima avevano chiesto per il bimbo solo una pasta al pomodoro, a causa di una forte intolleranza al lattosio. Fatto sta, che il bimbo dopo aver mangiato si è sentito male, e sono stati immediatamente chiamati i soccorsi.
Secondo le prime ipotesi investigative, la morte sarebbe sopraggiunta a causa di uno shock anafilattico. Infatti non si esclude che, malgrado gli avvertimenti dei genitori ai responsabili del ristorante, gli sia stato servito un pasto nel quale potevano essere presenti tracce di quel tipo di alimento.
I genitori infatti sostengono fermamente di avere avvertito del problema alimentare il cameriere e il titolare, e che fosse loro stato assicurato che la pasta al pomodoro non contenesse né latte né suoi derivati, ovvero formaggio e mozzarella. Ma trascorsi pochi minuti dalla fine del primo piatto, il bimbo inizia a sentirsi male, mediante una reazione violenta.
Una volta giunti sul posto i soccorsi, purtroppo, il bimbo era già in arresto cardiaco: grazie a un lungo massaggio cardiaco il cuore è ripartito, tuttavia la situazione cerebrale era molto compromessa. Inutile anche il trasferimento all’ospedale Santobono di Napoli dove è stato sottoposto a intervento chirurgico per rimuovere un edema cerebrale, ma alla fine il tragico epilogo: la morte del bambino.
Il giorno successivo i Carabinieri del Nas di Salerno, guidati da Gianfranco Di Sario, con personale medico dell’Asl, hanno sottoposto a sequestro giudiziario il laboratorio di cucina del ristorante di Scala con annessa zona deposito e lavaggio. Inoltre è stato prelevato un campione di quella partita congelata di scialatielli fatti a mano – la stessa servita il giorno precedente – per sottoporlo ad analisi. Nell’impasto ci sarebbe la presenza di proteine del latte. Ora bisognerà calcolare i tempi dell’insorgenza allergica e stabilire dopo quanto tempo dal pasto il bimbo ha cominciato ad avvertire i primi malori.
Non resta dunque che attendere i necessari accertamenti medico-legali, insieme all’esame autoptico che sarà presto effettuato.