L’omicidio stradale è reato. E’ stato approvato dalla Camera dei deputati, con 276 voti favorevoli e 20 contrari, il disegno di legge che lo istituisce appunto come reato. A favore si sono espressi i gruppi Pd, Ap, Lega, Fdi, Sc, Pi-Cd e i deputati del gruppo Misto. Contro hanno votato Sel, mentre M5S e Fi si sono astenuti. Il testo, avendo subito diverse modifiche, torna al Senato per la terza lettura.
Tra le novità approvate dall’assemblea di Montecitorio, il nuovo innalzamento della pena minima a cinque anni, dopo che in commissione era stata abbassata da sette a quattro, pena che però sale progressivamente fino a 18 anni nelle circostanze più gravi.
Modifiche sicuramente non di poco conto. Basti pensare che in prima lettura, uccidere una o più persone guidando sotto l’effetto di stupefacenti o avendo superato il tasso alcolemico consentito rimaneva un’aggravante del reato di omicidio colposo.
In pratica, oltre alla guida in stato di ebbrezza, sotto l’effetto di sostanze stupefacenti o in caso di superamento grave dei limiti di velocità, il nuovo reato di omicidio stradale si applicherà (con pena compresa tra 5 e 10 anni) anche nel caso in cui la morte derivi dal passaggio con il semaforo rosso, dall’inversione del senso di marcia, dalla circolazione contromano, dal sorpasso in corrispondenza di attraversamento pedonale o linea continua. Disco rosso, invece, nonostante i recenti dati della Polizia Stradale mostrino quanto preoccupante stia diventando il fenomeno della distrazione alla guida, al caso di morte o lesioni provocate utilizzando il cellulare alla guida.
«Entro dicembre la legge sarà operativa», sostiene il viceministro dei Trasporti Riccardo Nencini. «A fronte del dimezzamento dei morti sulle strade italiane, è cresciuto del 25% il numero delle vittime degli incidenti provocati da chi guida sotto l’effetto di alcool e stupefacenti». «La Camera – spiega ancora Nencini – ha completato il lavoro fatto dal Senato. Ha reso obbligatorio l’arresto nei casi gravi di omicidio stradale, ha ripristinato la fattispecie semaforo rosso, contromano, inversione di marcia, inasprito la pena per chi viaggia senza patente e senza assicurazione, allungato i tempi di ritiro della patente, ridotto la discrezionalità del giudice e inasprito la pena per chi fugge dopo l’incidente».
L’ipotesi più grave di omicidio stradale si applica ai camionisti e agli autisti di autobus anche in presenza di un tasso alcolemico sopra gli 0,8 g/l. Per quanto riguarda invece la fuga del conducente scatta l’aumento di pena da un terzo a due terzi, e la pena non potrà comunque essere inferiore a 5 anni per l’omicidio e a 3 anni per le lesioni. Altre aggravanti sono previste se vi è la morte o lesioni di più persone oppure se si è alla guida senza patente o senza assicurazione. È inoltre stabilito il divieto di equivalenza o prevalenza delle attenuanti su specifiche circostanze aggravanti. La pena è invece diminuita fino alla metà quando l’incidente è avvenuto anche per colpa della vittima.
Come riporta l’AGI, inoltre, nel caso di revoca della patente, avverrà in caso di condanna o patteggiamento per omicidio o lesioni stradali. Una nuova patente sarà conseguibile solo dopo 15 (omicidio) o 5 anni (lesioni). Tale termine è però aumentato nelle ipotesi più gravi: se ad esempio il conducente è fuggito dopo l’omicidio stradale, dovranno trascorrere almeno 30 anni dalla revoca.