Uno smercio continuo, veloci passaggi di denaro e dosi, file per l’acquisto. Questo era il ‘market’ sotterraneo della droga a Napoli, nel quartiere di Secondigliano, dove le piazze di spaccio all’aperto sono state smantellare da operazioni ad alto impatto.
Ieri, nelle prime ore dell’alba, nel quartiere Secondigliano appunto, è scattata un’operazione antidroga dei carabinieri della Compagnia Napoli-Stella, con l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti di 5 indagati, ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti, e solo per uno di loro anche violenza sessuale.
In realtà il bilancio dell’operazione ‘ghorab’, ammonterebbe anche ad ulteriori ordinanze di custodia cautelare, grazie alla quale i carabinieri hanno sgominato una gang italo-tunisina che trasportava e spacciava eroina e hashish proveniente da Napoli e Palermo. E proprio nel capoluogo campano, a Secondigliano, gli inquirenti hanno scoperto un vero e proprio market della droga sotterraneo.
Il gruppo di spacciatori, ritenuto contiguo al clan Marino, ha organizzato e gestito un’attivissima piazza di spaccio di cocaina e eroina in uno scantinato del complesso di edilizia popolare noto come ‘Case celesti’, prevedendo precisi turni per spacciatori e vedette, installando pure blindature metalliche per impedire irruzioni da parte delle forze dell’ ordine e agevolare l’afflusso e il deflusso continuo di acquirenti.
Un giro d’affari molto fruttuoso, documentato dai militari dell’Arma grazie all’installazione di telecamere.
Il lavoro delle forze dell’ordine è stato impegnativo, i carabinieri di Vittoria (Ragusa), con l’ausilio di due squadre di carabinieri cinofili del nucleo di Nicolosi hanno dato infatti esecuzione ad undici misure cautelari emesse dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ragusa, Giovanni Giampiccolo, su richiesta del pubblico ministero, Valentina Botti, per l’ipotesi di reato – a vario titolo – di detenzione e spaccio di stupefacenti, con l’aggravante per alcuni di aver venduto droga a minorenni.
Secondo quanto emerso dalle indagini, appunto, la squadra di trafficanti aveva organizzato un rodato sistema di trasporto, rivendita e spaccio al dettaglio di hashish e eroina che facevano arrivare da Palermo e Napoli utilizzando mezzi pubblici e corrieri insospettabili che talvolta ingurgitavano ovuli di stupefacente per un trasporto al riparo di controlli delle forze dell’ordine.
Quattro gli arresti in flagranza di corrieri e spacciatori nel corso dei mesi. Una ventina gli indagati complessivi. Gli undici destinatari delle misure cautelari sono sia italiani che tunisini residenti tra le provincie di Ragusa, Catania e Genova. Di essi, sette andranno in carcere e altri quattro tra obbligo o divieto di dimora.