Giovani aspiranti camorristi o già saldamente radicati nel tessuto criminale, sfrecciano in sella a grandi scooter disseminando terrore tra le strade: una scena che segna l’avvicendarsi della quotidianità in molte periferie napoletane, senza tralasciare il centro storico cittadino.
Questo è quanto si rileva anche tra le strade di Giugliano, per merito delle ronde di giovani armati che blindano la zona delle «palazzine», area al confine con Melito. Girano in motorino o in auto con le pistole sotto il sellino.
Sono loro, forse i ribelli alla linea del clan che aveva imposto finora il divieto di spacciare droga a generare un clima di terrore regna dopo la misteriosa scomparsa a Napoli in zona Vasto di Michele Di Biase, con il ritrovamento della sua auto crivellata di colpi e macchiata di sangue e l’agguato al figlio Aniello l’altra sera, quando due sicari hanno cercato di uccidere il 30enne figlio del ras soprannominato “Paparella”, vicino al defunto boss Feliciano Mallardo. Il raid armato è avvenuto nella zona delle palazzine, ma la pistola si è inceppata e Nello si è salvato fuggendo.
Proprio in seguito a quest’ultimo episodio, il clima sembra essere diventato incandescente. Il figlio dello scomparso, portato in commissariato dopo la misteriosa sparatoria, ha negato di essere finito nel mirino di sconosciuti, mostrando un atteggiamento sicuro. Tra le strade, invece, continuano a tenere banco loro, le vedette: composte da giovanissimi, poco più che maggiorenni, collocati nei punti caldi; cresciuti tra rapine e piccoli crimini e che ora avrebbero costituito una vera e propria banda che aspira a diventare clan.
E come se tutto ciò non bastasse, a ricavare la dose ci hanno pensato i tre colpi di pistola esplosi con una calibro 9×21. Tre fori su un portone di una delle tante palazzine popolari dell’Ina casa, la zona di piazza San Nicola, feudo del defunto boss Feliciano Mallardo e dei suoi affiliati. Chi ha premuto il grilletto, forse, non voleva uccidere. Una sorta di avvertimento. I killer sono entrati in azione poco dopo le venti. Due in sella a uno scooter e con i volti coperti da caschi. Una coppia di fidanzati, che era in auto, ha assistito alla scena. «Sono spuntati dal nulla e ho visto solo le fiammate e sentito i rumori degli spari – racconta una ragazza -. Il tutto sarà durato poco meno di trenta secondi».
Mentre le forze dell’ordine continuano a monitorare la situazione, i clima tra le strade cittadine è sempre più teso.