Il cantante napoletano degli Almamegretta, Raiz, è intervenuto ai microfoni della trasmissione radiofonica Confusi e Felici di Radio Club 91, rilasciando un’intervista nella quale ha detto la sua anche sul fenomeno dell’immigrazione, esprimendo alcuni concetti che a un primo ascolto sono sembrati in contrasto con la visione aperta e multiculturale che ha sempre contraddistinto il percorso artistico suo e del suo gruppo.
“In Italia siamo divisi in chi propugna una accoglienza senza se e senza ma e chi invece nega tale possibilità in modo assoluto. Sono approcci sbagliati. C’è una via di mezzo. Pensare di poter accogliere tutti senza selezione è impossibile, cioè capire chi arriva, visti anche i tempi che corriamo, l’Isis non è uno scherzo, anche perché non mi piacerebbe avere accoltellatori sotto casa. Solidarietà sì ma guardiamoci anche intorno, non per niente siamo di Napoli. L’Europa è un contenitore enorme ma limitato. Se tutto il mondo volesse venire qui, dovremmo andar via noi”.
Ma purtroppo il messaggio è stato travisato per colpa di alcuni giornali che hanno estrapolato solo alcune frasi del suo discorso, a chiarire il malinteso infatti è lo stesso Raiz che, preoccupato per la rilevanza mediatica che ha avuto la frase , ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui pubblica la reale intervista e aggiunge le sue spiegazioni: “Estrapolando un paio di frasi ad effetto, questi articoli “copia e incolla”, non hanno fatto altro che creare confusione e disinformazione. – denuncia. “Identità ed emigrazione sono sempre stati al centro del mio mondo musicale così come una visione del mondo cosmopolita e “sovranazionale”, ove confronto delle diversità, coesistenza e convivenza sono viste come il solo futuro possibile per l’umanità. In questa chiacchierata molto informale e “leggera” parlo anche della demagogia di chi blatera di accoglienza “senza se e senza ma” non facendo i conti con una realtà difficile e lanciando una sloganistica facile ed illusoria come dei fautori della “fortezza Europa”, connotati dalla stupidaggine che solo i razzisti possono avere e convinti che le loro mura possano resistere all’impatto con la storia; abbiamo infine parlato anche della possibilità di infiltrazioni terroristiche , minoritaria ma da tenere d’occhio e distinta dalla solidarietà dovuta a chi ha bisogno…scherzando dicevo che non sarebbe piacevole trovarsi un attentatore sotto casa per aver peccato – noi scaltri napoletani – di ingenuità.“
Un malinteso che ha voluto subito spiegare e motivare il cantante, anche perchè Raiz con la sua musica da sempre si è battuto per l’integrazione: basti pensare che in una delle sue canzoni più conosciute, “Figli di Annibale”, parlava proprio di come nei meridionali scorresse il sangue d’Africa. Convinto di non poter essere mai definito “razzista”, l’artista ha concesso un’intervista Radio in cui ha spiegato il suo punto di vista sul problema migranti. Ma decontestualizzando alcune frasi ad hoc come “Impossibile accogliere tutti, non vorrei avere accoltellatori sotto casa. Pensare di poter accogliere tutti senza selezione è impossibile. Anche perché non mi piacerebbe avere accoltellatori sotto casa. Solidarietà sì ma guardiamoci anche intorno, non per niente siamo di Napoli.” , è passato un messaggio nettamente dissonante al reale pensiero dell’artista.