Le incomprensioni, i diverbi, le discussioni, sono normali all’interno di una coppia. Tal volta ci si lascia anche scappare qualche parola di troppo, ma poi tutto passa e, a spegnere gli animi che si sono accesi solo in quel momento particolare, sopraggiungono sentimenti di rimorso e senso di colpa.
Lì dove l’aggressione è solo un fenomeno temporaneo e, nonostante il forte conflitto, la relazione conserva parità e simmetria tra i due partner, non si può certo parlare di violenza, ma lo scenario cambia quando le offese, le reazioni fisicamente violente, diventano un vero e proprio modello di rapporto all’interno del quale vige l’asimmetria, ovvero: uno dei due partner ripudia l’altro, lo considera un oggetto e si prefigge l’obiettivo di dominarlo e annientarlo, come chi resta sottomessa alla violenza fisica e verbale per moltissimi anni.
Facciamo riferimento alla vicenda di Scafati dove per ben 31 anni, madre e figlia hanno subìto silenziosamente violenza dal padrone di casa, nonché rispettivo marito e padre.
Finalmente l’uomo, un ispettore di polizia ormai in pensione, è stato definitivamente allontanato dalla famiglia. Questa la prima conseguenza di un’inchiesta partita all’inizio del 2015, seppur i reati contestati, secondo la procura, risalgano addirittura al 1984.
Poco più di 30 anni, praticamente una vita, che questa famiglia di Scafati subisce svariate violenze; maltrattamenti e sopraffazioni di ogni tipo. L’uomo in questione ha potuto sottomettere la moglie e solo una delle tre figlie, affetta da una grave patologia, costretta a restare in casa con i genitori e a subire violenza fisica per futili motivi, mentre le altre due figlie sono riuscite ad allontanarsi da casa.
La denuncia da parte della moglie avviene finalmente dopo molti anni per paura di subire ulteriori gravi violenze. Per il Gip di Nocera Inferiore ora l’uomo deve mantenersi a dovuta distanza dalle due donne.