Le mamme di Ruben sono un germoglio di evolutiva speranza, una storia ricca di commossa e partecipata emozione, un sensibile e sostanziale passo in avanti che esorcizza l’omofobia e conferisce alle unioni civili gli abiti confacenti alla realtà ordinaria, consueta. Quella destinata, a suon di questi passi, a non far più notizia.
Daniela Conte, 38enne napoletana, attrice e performer teatrale e Marta Loi, cagliaritana di 32 anni laureata in Storia dell’Arte e dottoranda in Studi di Genere all’Orientale di Napoli, si trasferirono a Barcellona 7 anni fa per motivi di lavoro.
La loro epopea nasce proprio lì: le due giovani si sono sposate qualche mese fa in Spagna, dove i matrimoni omosessuali sono consentiti, ma per vedere riconosciuto lo stato anagrafico di Ruben, il loro bambino, sono dovute tornare in Italia: nel paese iberico la cittadinanza è infatti concessa per ius sanguinis, cioè per discendenza, ed essendo le due italiane il piccolo è rimasto apolide sin dalla nascita e non aveva possibilità di accedere ai diritti basilari. Niente passaporto, niente assistenza familiare, nessun modo di accedere ai sussidi che lo stato spagnolo garantisce ai bambini e ai loro genitori.
Lo scorso al 30 settembre, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris ha accolto la richiesta delle due donne e ha accettato di trascrivere l’atto di nascita di Ruben: oggi il bambino ha finalmente un documento di identità che ne certifica la cittadinanza e un passaporto. Nel documento sono indicati i genitori, anche se l’atto italiano non parla di un generico ‘genitore’ ma specifica ‘madre’ e ‘padre’. E così Daniela è indicata come madre, Marta come padre. Due mamme, quindi, riconosciute come nucleo familiare non direttamente dal Governo tramite un preciso strumento normativo, ma da un amministratore che ha scelto di agire in autonomia per dare a quel bambino un documento.
Un documento provvidenziale che ha consentito a Ruben e alle sue mamme di entrare in Italia all’inizio di questo mese e se l’esito del concorso che Marta dovrà sostenere il 26 ottobre, darà quello auspicato, la “famiglia di fatto”, probabilmente, non lascerà più Napoli.
È così che, a soli due mesi, Ruben si ritrova ad essere una piccola ed emblematica celebrità: è il terzo bambino italiano ad avere due mamme davanti allo Stato.