Un rapinatore ruba una Panda minacciando il proprietario con un coltello, tenta di fuggire al posto di blocco dei carabinieri investendo un militare e viene raggiunto al collo da un colpo di pistola esploso contro la vettura in fuga.
William Trunfio, 39 anni, già noto alle forze dell’ordine per diversi precedenti penali, in particolare per piccoli furti in aziende, in case e negli ospedali nella zona tra Milano, Gallarate e Varese.
Accade a Gallarate, nel profondo Nord.
Una vicenda che riprende, ricalca e rilancia un tema assai delicato e concitato che ultimamente, per effetto del verificarsi di plurimi episodi analoghi, tiene fermamente banco anche all’ombra del Vesuvio.
Una linea immaginaria rimarcata da trambusto e concimazione idealmente congiunge i due poli dell’Italia.
Triunfio è stato raggiunto da un solo proiettile che ha trapassato la spalla e si è conficcato nel collo.
Qualche giorno prima aveva compiuto una rapina a un distributore di benzina, rubando i soldi a due ragazze che si erano fermate a fare rifornimento a Buguggiate. In serata aveva poi tentato di pagare con una carta di credito rubata, dei generi alimentari, in un supermercato di Gallarate aperto 24 ore su 24.
Il giorno seguente, nel cuore della notte, i carabinieri lo hanno intercettato in viale Milano, a Gallarate, a bordo di una Fiat Panda rubata la mattina precedente in città. I carabinieri e la polizia locale stavano cercando il ladro da alcune ore, basandosi sulla testimonianza del proprietario, che aveva denunciato di essere stato avvicinato da un balordo armato di coltello e di essere stato costretto a cedergli le chiavi della vettura. I militari seguivano la Panda grazie alle telecamere di sorveglianza e una volta individuatala hanno intimato l’alt.
L’uomo si è fermato in via Volta. I carabinieri sono scesi per arrestarlo, ma a quel punto l’uomo è ripartito all’improvviso, investendo il carabiniere che si trovava di fronte alla vettura.
La procura di Busto Arsizio sta cercando di chiarire con precisione la dinamica di quegli attimi. Trunfio non è risultato essere in possesso di armi da fuoco ed è morto poco dopo l’arrivo dell’ambulanza, al pronto soccorso di Gallarate. Il carabiniere investito ha riportato una grave frattura scomposta a una gamba: sottoposto a intervento chirurgico, non è in pericolo di vita.
Spetterà al consulente nominato dalla Procura di Busto Arsizio decidere se procedere per l’archiviazione o meno della posizione del militare indagato per eccesso colposo di uso legittimo di armi da fuoco.
Un tema, quello della legittima difesa, che divide l’opinione pubblica e che attraverso gli ultimi e concitati episodi di cronaca evidenzia l’oggettiva difficoltà insita nel delimitare con netta attendibilità la linea di confine da non valicare per sfociare nell’”eccesso”.