Si è svolto quest’oggi il vertice per l’ordine e la sicurezza pubblica al Viminale preannunciato nei giorni precedenti dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, incentrato sulla situazione particolarmente concitata che si vive a Napoli.
Deciso un piano in 5 punti che prevede più impianti di videosorveglianza e 200 agenti di rinforzo. Dopo un’attenta ricognizione ed una puntuale analisi sono stati individuati cinque pilastri intorno ai quali ruoteranno le attività di contrasto al crimine organizzato. Questo consentirà di raccordare le attività di repressione con quelle di alto impatto e di prevenzione, aumentando, tra l’altro, la presenza delle forze di polizia nei quartieri più disagiati, a garanzia del rafforzamento del livello di sicurezza dei cittadini che ne avranno, così, immediata e diretta percezione.
Questi i cinque punti:
1) Più sinergia e raccordo tra le strutture investigative sotto l’egida della Procura distrettuale di Napoli, coordinata della Direzione nazionale antimafia, e quelle di prevenzione e controllo del territorio, coordinate dal prefetto di Napoli, con il supporto del Dipartimento della Pubblica Sicurezza.
2) Più investigatori attraverso il rafforzamento delle strutture della Polizia di Stato, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, con la previsione del distacco di operatori dei reparti speciali Sco, Ros, Scico e Dia.
3) Più operazioni ad alto impatto sul territorio (perquisizioni per blocchi edifici, controllo di quartieri a rischio, ecc) con l’impiego di 200 unità di rinforzo delle Forze di Polizia.
4) Più impianti di video sorveglianza mediante il ricorso a fondi europei anche attraverso il ripristino di oltre 300 telecamere non funzionanti sulle circa 700 esistenti.
5) Più efficienza e razionalità nella gestione delle chiamate di emergenza attraverso l’attivazione anche in Campania del Numero Unico di Emergenza – 112. Al Comitato hanno partecipato il viceministro, Filippo Bubbico, il capo di Gabinetto, Luciana Lamorgese, il prefetto di Napoli, Gerarda Pantalone, i vertici nazionali e della provincia di Napoli delle forze dell’ordine, della Diae dei Servizi di Intelligence, il procuratore nazionale Antimafia, Franco Roberti, il procuratore generale presso la Corte di Appello di Napoli, Luigi Riello, il procuratore della Repubblica presso il Tribunale, Giovanni Colangelo.