Napoli fucina di idee e ricerca. Nasce la la prima pizzeria ‘geotermica’ lievitata in camere tufacee. L’impasto della pasta cresce in tufo giallo napoletano, dalle 24 alle 48 ore. Ne deriva un prodotto altamente digeribile e con proprietà organolettiche esaltate.
L’idea della pizzeria geotermica è conseguenza di una serie di studi condotti dai geologi partenopei. La conferma della validità della nuova pizza, arriva dal presidente di ‘Napoli Sotteranea’, Enzo Albertini che presenterà questa novità culinaria durante la ‘Settimana del Pianeta Terra’ in programma dal 18 al 25 ottobre.
La pizzeria geotermica sorge all’interno dell’area conventuale dei Teatini, con luogo di consumo in superficie. Albertini così spiega la felice scoperta sulla pizza: “Le caratteristiche chimico-fisiche del tufo giallo napoletano conferiscono alla roccia straordinarie capacita’ di isolamento termico e di controllo dell’umidità. Abbiamo realizzato una pizzeria dove i parametri microclimatici delle camere di lievitazione sono costantemente monitorati per far raggiungere la completa maturazione dell’impasto”.
Il geologo racconta di aver sponsorizzato l’iniziativa della pizzeria geotermica dopo un’attenta ricerca storica: “Già in epoca romana, nel centro antico di Napoli, dove sorgeva il foro romano, e in epoca precedente l’agora’ greca, le focacce godevano degli effetti microclimatici derivati dal tufo con cui realizzavano i forni, e che favoriva, già allora, gli ideali equilibri chimico-fisici utili ai lieviti, affinché il prodotto finale risultasse divinamente leggero”.