Il mondo della musica ricorda Mia Martini. La celebre cantante scomparsa inaspettatamente il 14 maggio del 1995 a soli 47 anni, oggi avrebbe spento 68 candeline.
Annoverata tra le voci femminili italiane più belle, Domenica Berté, in arte Mia Martini, nasce a Bagnara Calabra, il 20 settembre 1947. A celebrarla in questa giornata c’è la sorella Loredana Bertè, anche lei cantante, molto legata alla secondogenita della famiglia.
Da esordiente come “ragazza ye-ye”, ovvero corista per brani twist e rock anni ’60, Mimì crede nel sogno della musica fin da bambina, ispirandosi alla celebre Aretha Franklin.
Negli anni ’70 arriva la sua consacrazione artistica, che segue un arresto di 4 mesi per possesso di droghe leggere, una morsa dalla quale Mimì difficilmente si libererà, al punto di morire per arresto cardiaco forse a seguito di un’assunzione di stupefacenti. Da quel momento la storia dell’interprete dalla voce calda, è stata infatti un saliscendi di emozioni e colpi di scena.
Melanconica nell’animo tanto da farlo trasparire attraverso le sue corde vocali, Mia mette radici nella musica cantando pezzi d’amore struggente o denunce di abusi psico-fisici sulle donne.
I suoi primi 45 giri contengono brani di rottura che affrontano temi quali disperazione e suicidio, quasi si trattasse di un presagio del triste futuro dell’artista.
La “zingaresca” cantante duetta con i grandi nomi della musica italiana, si cimenta in brani scritti da uomini a cui lei dà voce mettendoci tutto l’animo di donna fragile.
“Piccolo uomo”, “Minuetto”, “Gli uomini non cambiano”, “Almeno tu nell’universo”, “E non finisce mica il cielo”, sono alcuni dei grandi successi che hanno conferito dignità alla storia musicale di Mimì, al punto che nel 1996, dopo la sua scomparsa gli addetti ai lavori del panorama musicale, istituiscono il premio alla critica “Mia Martini”.
Famosa anche in Germania, Spagna e Francia, l’artista viene paragonata alla straordinaria Edith Piaf. Donna di classe, riservata, cantava così come viveva. Strattonata dai critici, abbandonata dai colleghi, Mimì ha dovuto pagare alto il prezzo di una bravura senza eguali. Le sue interpretazioni sono da brividi: Mia sentiva così tanto la musica da intonarla con tutto il suo essere.
In questa ricorrenza l’artista femminile italiana inimitabile nel suo genere, sarà commemorata con un concerto milanese che ripercorrerà frammenti della sua carriera indimenticabile.
Ascoltare la Martini ancora oggi è un privilegio per chi ama la vera musica, quella cantata con l’anima. Il ricordo di una donna prima che di un’artista resta indelebile nella storia della musica del nostro Paese che si unisce nell’intonare in coro: “Buon compleanno Mimì!”.