Un altro agguato, l’ennesimo, si è consumato ieri pomeriggio poco dopo le 19.30 a Napoli.
Stavolta i sicari hanno agito ad Acerra, in piazza San Pietro.
La vittima dell’agguato è Adalberto Caruso, pregiudicato di 57 anni, cognato del boss Cuono Lombardi.
L’uomo è stato raggiunto da un unico colpo d’arma da fuoco mentre era seduto su una panchina nei pressi di un’edicola votiva dedicata all’Addolorata. Il killer – secondo le prime ricostruzioni sembra ci fosse poco distante un complice – non ha avuto paura di esporsi dato che ha agito mentre la piazza era gremita di gente che di sabato sera passeggiava tra i negozi ancora aperti o andava a fare la spesa nel vicino supermercato, aperto fino alle 21.
Sembra si sia trattato di una vera e propria esecuzione. Il killer infatti ha avvicinato Caruso, comodamente seduto sulla panchina e poi lo ha freddato con un solo colpo che lo ha raggiunto all’occhio sinistro. Scene di panico tra la gente che è scappata via in un attimo mentre la piazzetta all’improvviso è diventata un deserto, fino a quando sul posto non sono giunte l’ambulanza e le pattuglie dei carabinieri.
Dopo poco il traffico si è paralizzato rendendo difficile anche la corsa dell’ambulanza verso la vicina clinica Villa dei Fiori. Qui i medici hanno tentato di tutto su quel corpo coperto di sangue, ma di lì a poco, Caruso è morto. In piazza i militari hanno rinvenuto un bossolo proprio nei pressi della panchina, una pozza sangue e due infradito, probabilmente cadute dai piedi di Caruso. Così, quella piazza, è stata tramutata in un teatro del terrore da un unico proiettile.
Raggiunto dal colpo di pistola, infatti l’uomo è caduto sulla siepe di recinzione dell’edicola. Immediatamente a Villa dei Fiori sono arrivati parenti ed amici della vittima che si sono accalcati davanti alla clinica piangendo disperati. I carabinieri hanno dovuto lavorare a lungo per tenere a bada rabbia e tensione.
Ad Acerra era conosciuto come «Ignazio ’a ’mbechera», l’uomo era sposato, aveva due figli. Aveva dovuto affrontare, a sentire gli inquirenti, diversi processi per vicende penali. Al momento non aveva alcuna pendenza. Nei dossier dei carabinieri e della polizia su Acerra il suo nome non compare come un affiliato.
Tuttavia, alla luce di quanto è accaduto questa sera, gli investigatori non escludono che in maniera diretta o indiretta avesse contatti con il mondo della malavita organizzata. Insomma, tutto lascia presupporre che non si trattasse di una figura di rilievo nell’ambito della malavita organizzata, ma sulla matrice dell’esecuzione davvero non si hanno dubbi: emerge, a chiari e marcati tratti, lo stampo camorristico.