Lo sport, da sempre, rappresenta il più grande, quotato ed efficace veicolo di riscatto per le periferie.
In un momento storico alquanto concitato per la città di Napoli e, di conseguenza, per quelle periferie notoriamente imbrigliate, contaminate e sopraffatte da dinamiche criminali e criminose, lo sport può e deve rappresentare una delle strade da percorrere per consegnare un futuro sano ai giovani, oltre che per conseguire quell’agognato riscatto che tende ad acquisire i sempre più marcati tratti dell’ancora alla quale aggrappare la speranza di un futuro migliore.
La periferia Est di Napoli è tutt’altro che esente da questo discorso, ma, con la medesima e celere solerzia con la quale vengono riportate le notizie di cronaca, risulta altresì lecito documentare i segnali di riscatto e rivalsa che il territorio seguita a palesare.
L’ASD Virtus Partenope è un società sportiva dilettantistica, nata a Ponticelli, nel cuore di Napoli Est e che si occupa di Calcio Femminile, ottenendo pregevoli risultati, dentro e fuori dal campo.
Durante la giornata di ieri, presso la Casa del Popolo di Ponticelli non ha avuto luogo soltanto la presentazione della squadra, ma dell’insieme di opportunità che la suddetta realtà sportiva offre al territorio. Un’occasione utile soprattutto per rimarcare gli ideali e i valori che attraverso il calcio si cerca di inculcare alle giovani donne che, mediante le loro gesta, onorano i colori sociali della squadra.
All’evento erano presenti l’assessore allo Sport di Napoli, Ciro Borriello, Salvatore Esposito, ex tecnico della rappresentativa Campania Under 15 femminile, Vincenzo Mauriello dirigente delle politiche sociali alla VI Municipalità, Don Ciro Cocozza parroco della chiesa della Madonna della Neve e soprattutto la madrina della squadra Antonella Leardi.
Tanti e vari i messaggi diramati dalle personalità presenti.
Salvatore Esposito ha affermato che il calcio femminile rappresenta “il futuro del calcio in Italia” confidando che il sogno della società è quello di “portare la Serie A a Ponticelli”, mentre l’assessore Borriello, da “uomo del popolo” legato al territorio, in quanto originario del poco distante quartiere Barra, ha speso parole dettate dal cuore piuttosto che dalla carica istituzionale ricoperta: “lo sport, la politica ed anche il calcio femminile rappresentano dei canali attraverso i quali il quartiere può esprimere qualcosa. Questa società rappresenta una bella realtà sportiva di periferia. A queste ragazze dico che rispetto al calcio maschile, molto più inflazionato, questo, il loro, è il vero sport. Queste ragazze rappresentano l’espressione sportiva più felice che si possa vivere in una città come Napoli e in un quartiere come Ponticelli che sono orgoglioso di veder rappresentato attraverso la loro esperienza sportiva.”
Invece, il presidente, Raffaella Esposito, ha evidenziato la volontà della società di aderire anche ad iniziative di stampo sociale, invitando le associazioni a coinvolgere le ragazze in manifestazioni ed iniziative volte a lanciare messaggi educativi e positivi.
Il ricordo di Ciro Esposito ed ancor più del messaggio che la sua storia ha consegnato è affidato prima alle parole di Maria Puddu, relatrice dell’evento, nonché inamovibile caposaldo dell’associazione “Ciro Vive”, oltre che solida e fedele spalla di mamma Antonella e poi alla canzone “Uno di noi” scritta ed interpretata da Alex Moschetto, i cui proventi del video, realizzato grazie alla collaborazione di diversi personaggi dello sport e dello spettacolo, sono devoluti all’associazione nata per tenere vivo il ricordo del giovane tifoso di Scampia che il 3 maggio 2014 partì per recarsi allo stadio Olimpico di Roma per assistere alla partita di calcio tra Napoli e Fiorentina valevole per la designazione della Coppa Italia e che non solo non è mai riuscito ad occupare il suo posto in gradinata, ma non ha più fatto ritorno a casa.
Una morte che attende di ricevere il più consono riscatto dalla giustizia terrena, mentre all’associazione nata nel nome e nel ricordo di quel tragico evento, spetta il compito di far sì che dal sorriso di Ciro nasca un messaggio d’amore che possa svilire l’odio che contamina il mondo ed, ancor più, il mondo del calcio.
Nell’ambito della manifestazione di ieri, quindi, nessuno e meglio della madre di Ciro poteva sottolineare l’importanza di approcciare allo sport con il cuore e con la testa pregni di sentimenti buoni e buon senso.
Questo è il monito insito nelle parole imbevute di commozione di Antonella Leardi: “Giocate con amore, con lo stesso amore con il quale mio figlio Ciro si recava allo stadio. Credo in quello che fate e vi invito a non trattare mai gli avversari da nemici, alla fine di ogni partita, che si vinca o si perda, prima di uscire dal campo, ci si stringe sempre la mano. Vi auguro di crescere forti, sane e sportive.”