Gli antichi non avrebbero esitato a definirla tracotanza, la prevaricazione di quei limiti che ab aeterno sono stati imposti all’uomo, primo tra tutti la morte, che nella notte dello scorso 16 settembre non ha impedito a ladri e teppisti di devastare il più vecchio dei due Cimiteri di Pomigliano.
Un gesto amorale che ha coinvolto principalmente il lato sud occidentale della struttura, a pochi passi dallo svincolo Pomigliano Sud dell’asse mediano, dove il riposo eterno di molti defunti è stato profanato dagli spregiudicati colpi di martello, che hanno distrutto decine di lapidi, lasciando in alcuni casi che i resti dei trapassati si mostrassero sul raccapricciante sfondo di un Cimitero dilaniato nelle proprie membra. A sparire immagini sacre, fioriere, cornici, iscrizioni in rame e ottone e tutto quanto si possa trovare di prezioso in un Cimitero; oggetti fissati ai marmi con bulloni, strappati dalle tombe dalla furia di martelli, che non hanno esitato a sfregiare le intatte lapidi.
Nella mattina dello scorso 17 settembre, i cittadini di Pomigliano si sono quindi trovati di fronte al pietoso panorama: tombe scoperchiate, nicchie e lapidi sfregiate, che lasciano esposti teschi e ossa di intere famiglie, orribilmente scartati e distrattamente gettati, alla stregua di inanimati oggetti. Non esistono parole per descrivere la mesta reazione di quanti sono stati in prima persona toccati dal tragico vandalismo.
”Sei anni fa qui hanno fatto la stessa cosa e nel cimitero nuovo, che si trova proprio di fronte, dall’altra parte della strada, due anni fa hanno portato via anche le porte di alluminio”, spiega indignato il responsabile di alcune congreghe locali e subito alcuni operai comunali del Cimitero chiariscono il motivo della frequenza di episodi simili ”Il custode notturno qui non c’è, c’è solo un custode diurno, che è in malattia da mesi per una grave forma di diabete”.
Intanto le tombe continuano ad essere profanate, gli oggetti rubati e il pianto di quanti hanno visto i resti dei propri cari pietosamente gettati a terra non verrà consolato da alcuna sicurezza.