A Palermo, era la sera del 16 settembre 1970. Mauro De Mauro, cronista del quotidiano L’Ora, ha da poco parcheggiato la propria auto in via delle Magnolie, a pochi metri dalla sua abitazione, quando viene avvicinato da tre sconosciuti e costretto ad allontanarsi con loro. Sono gli ultimi istanti in cui viene visto in vita, perché da quel momento di lui e del suo corpo non resterà nessuna traccia.
Un giallo destinato negli anni a infittirsi, per via di depistaggi, intrighi e omissioni che le indagini giudiziarie faranno emergere.
Dalle diverse testimonianze di pentiti di mafia verrà fuori che De Mauro aveva raccolto prove scottanti su alcuni fatti di importanza nazionale, come il caso Mattei, la strage di piazza Fontana e il golpe Borghese.
Il primo grado del processo si concluderà nel 2011 con l’assoluzione di Totò Riina, unico accusato dal momento che i tre presunti killer risulteranno non più in vita. A gennaio del 2014, la Corte di assise di appello di Palermo confermerà l’assoluzione, sentenza ribadita dalla Cassazione nel giugno del 2015.