Terzigno- la pubblicazione della graduatoria dei bimbi ammessi alla scuola dell’infanzia comunale ha suscitato l’indignazione di molte mamme. I primi 5 posti sono stati assegnati a bimbi cinesi, e il lungo elenco a seguire comprende molti altri nomi di stranieri, tagliando fuori numerosi nativi del luogo.
L’esperienza dimostra come per tutti gli alunni e le loro famiglie una buona accoglienza sia un primo ed importante passo verso un rapporto fruttuoso basato sul rispetto dell’altro e verso una politica a favore dell’integrazione di immigrati, ma ciò non dovrebbe di certo andare a sfavore degli stessi italiani. Terzigno ha abbracciato appieno questa politica, divenendo una vera e propria “Little China”. Negli ultimi anni il rapporto tra presenza di stranieri e italiani residenti nella cittadina era già nettamente a favore degli stranieri, ma quest’anno, con l’inizio dell’anno scolastico, ha raggiunto sicuramente il livello più alto. E il caso di questa scuola materna ne è la perfetta dimostrazione.
Le iscrizioni alla scuola dell’infanzia per l’anno scolastico 2015–2016, sono state consentite fino allo scorso 15 febbraio. Lo stesso Comune ha pubblicato un bando con punteggi da assegnare in base alle esigenze e alle situazioni dei bimbi: vengono assegnati 6 punti agli orfani, 5 a quelli con un membro nel nucleo familiare portatore di handicap, e 3 a chi ha fratelli minori di 5 anni.
Eppure il piccolo Ivan fratello di un ragazzino con la sindrome di Down è stato messo in riserva al plesso “Rosa Miranda”, e lo stesso Francesco, 3 anni, fratello di altri due piccini frequentanti lo stesso plesso è stato inserito in una graduatoria a scorrimento, aspettando che qualche altro bimbo rinunci.
«E’ una situazione inaccettabile” ha dichiarato Vincenza, mamma del piccolo Francesco, “ho due figli che frequentano la stessa scuola e non posso accettare che il più piccolo debba cambiare istituto».
Il “caso Rosa Miranda” sembra il rovescio di quello di “Borgomanero” (Novara). Qui prevalgono gli stranieri, lì gli stessi venivano esclusi, due facce della medaglia, due eccessi. I minori stranieri presenti sul territorio italiano hanno il diritto e il dovere all’istruzione; per essi valgono i principi dell’obbligo scolastico. Le scuole pubbliche sono tenute ad accoglierli ma non certo a discapito di minori italiani.
Mariafernanda Mensorio