Violenza inaudita per le strade di Napoli, dove esattamente al Rione Sanità è stato ucciso un ragazzo di soli 17 anni, il suo nome era Gennaro Cesarano, un giovane della zona, abitava in via Santa Maria Antesecula, la strada in cui è nato e cresciuto, dove era voluto bene da tutti.
Potrebbe trattarsi di un ‘errore’ il suo omicidio, questa una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti della polizia della questura partenopea. Il 17enne, è stato raggiunto dai killer davanti la chiesa di San Vincenzo, presentava una ferita allo sterno e una alla schiena, forse corrispondenti al foro di entrata e a quello di uscita di un solo proiettile.
Sul posto sono giunti immediatamente gli uomini della scientifica, che hanno ritrovato 18 bossoli: gli inquirenti non escludono che il minorenne possa essere stato raggiunto accidentalmente da un colpo esploso durante un raid in strada. Il 17enne era stato trasportato da conoscenti all’ospedale Pellegrini, dove purtroppo è arrivato già privo di vita.
Non si esclude alcuna pista al momento, non è chiaro se il ragazzo fosse coinvolto o meno, né se era lui l’obiettivo dei killer. Come riportato dal Mattino, era lì all’esterno della chiesa con un gruppetto di una decina di persone. Da chiarire inoltre, se le persone lì con lui abbiano risposto al fuoco.
«Come mamme ci sentiamo mortificate, dobbiamo mobilitarci e scendere in piazza per salvare i nostri ragazzi». Queste le parole cariche di dolore di Felicia, zia di Gennaro, che parlando con i giornalisti ha spiegato: «Aveva un sogno, voleva fare un pizzaiolo, frequentava l’Istituto Alberghiero. E poi faceva attività di volontario in un doposcuola per i ragazzi più piccoli. Era un giovane tranquillo».
Anche gli amici di Genny lo ricordano come una brava persona: “Genny amava la vita ed era amico di tutti nel quartiere. Sono distrutto e non mi spiego questa vicenda”. A riferirlo è Marco, un dei tanti amici del ragazzo ucciso; “Lo voglio ricordare sempre come un vero amico, colmo di gioia e pieno di idee e voglia di vivere”. Anche padre Zanotelli, colui che ha celebrato la messa in piazza si è detto sconvolto: “Nessuno verrà a salvarci, tocca a noi fare qualcosa per cambiare questa realtà” commenta il parroco.
Insomma, nonostante si pensi che il movente sia in riferimento a zone di spaccio, pare proprio che Gennaro non c’entri nulla con questo mondo. Anche il padre, come chi lo conosceva, ha confermato la medesima tesi: “Era un bravo ragazzo, non un pregiudicato”.