Fuoco di insulti per il comico Dado e la sua versione di Non Voglio Mica La Luna, ispirata ai grotteschi funerali della famiglia Casamonica.
E’ bastato un video di un paio di minuti e qualche battutina in rima per scatenare l’inferno sul profilo Facebook del comico romano, divenuto celebre grazie alle sue performance satirico-canore sul palco di Zelig. Pochi attimi dopo la pubblicazione del suddetto video, i più accaniti sostenitori della famiglia romana, ormai al centro dell’attenzione per i motivi di cui tutti siamo a conoscenza, hanno iniziato il loro attacco selvaggio, ricco di frasi colorite e minacce senza scrupoli:
“nn ti si caca piu’ nessuno co*****e! Questa te la potevi risparmiare”;
“Brutto finocchio che non sei altro pezzo di m***a anzi m***a intera è anche bella Grande”;
“Sì può darsi domani schiatti pure te e te famo un bel funerale così fai il pagliaccio pure in paradiso pezzo di m***a”;
“x me sei uno s*****o…..Dado….”.
Solidarietà da parte di parecchi sostenitori e non, che hanno cercato di difendere l’espressività di Dado, scadendo, a volte, nell’estremismo opposto, inneggiando ad un fantomatico ritorno di Mussolini e dei forni crematori per gli zingari.
Un messaggio di solidarietà, seppur unico, è arrivato anche dalla politica, con precisione da Alessandro Onorato, capogruppo capitolino della Lista Marchini, che su Twitter scrive: “Massima solidarietà al comico #Dado per le minacce che sta ricevendo dai #Casamonica. La libertà di satira è alla base della democrazia”.
In Italia la libertà di satira è solo una delle tante libertà presenti sulla carta e sulla lingua delle persone, ma assenti nella vita pratica di ciascun cittadino.