Scatta la polemica a Falciano del Massico, un piccolo comune del Casertano di 3800 abitanti, in vista dell’arrivo di alcune decine di immigrati.
«Queste persone hanno diritto ad essere assistite ma noi qui non le vogliamo» incalza il sindaco, Giosuè Santoro, che ieri ha incontrato il prefetto di Caserta, Arturo De Felice, il quale – riferisce il primo cittadino – ha confermato l’arrivo degli stranieri senza però indicare né tempi né cifre.
“Capisco che il prefetto gestisce l’emergenza, ma io amministro una piccola comunità che vive grazie all’enogastronomia, e non voglio che la tranquillità dei miei concittadini sia turbata dall’arrivo di stranieri che potrebbero essere accolti in realtà ben più grandi e adeguate. Tra l’altro i migranti dovrebbero essere ospitati in un immobile in pieno centro, in Corso Garibaldi, vicino alla villa dove giocano i bambini e al Municipio. E’ inaccettabile che l’interesse di una cooperativa prevalga su quello dei cittadini. Mi opporrò in ogni sede, e già stasera ho convocato il Consiglio Comunale. I cittadini devono sapere che il sindaco e’ al loro fianco” conclude Santoro.
Purtroppo, questa “lezione di umanità” non è un caso isolato; bensì quello di Falciano, rappresenta solo il primo caso di una delle comunità che si ribellano all’arrivo dei migranti. Infatti era successo già a Cellole lo scorso Marzo, quando il sindaco Aldo Izzo aveva alzato le barricate per evitare che gli immigrati arrivassero nella località balneare di Baia Domizia; sempre a Cellole c’erano poi state tensioni nel mese di Maggio, quando erano arrivati una trentina di immigrati, ospitati fino a pochi giorni fa in una struttura risultata inidonea. Anche per questo i migranti sono stati trasferiti in altre strutture. Intanto però, il sindaco ha ottenuto dalla prefettura la rassicurazione che il suo comune non ospiterà più migranti.
Così, il sindaco potrà tirare un sospiro di sollievo avendo momentaneamente “preservato” la sua piccola comunità da eventuali disagi, nel frattempo nel resto del Paese, specie al Sud, dove gli sbarchi e le morti in mare affluiscono copiose, continua l’emergenza umanitaria che ha ormai preso il sopravvento.