Ancora una volta scattano i soccorsi ai migranti nel Canale di Sicilia: la centrale operativa della Guardia Costiera, infatti, ha coordinato tre diverse operazioni nei confronti di altrettante imbarcazioni con a bordo un numero ancora imprecisato di persone. Sul posto sono state dirottate tre navi mercantili per dare assistenza alle imbarcazioni in difficoltà.
Ammonterebbero a circa 4.400 i migranti salvati nella giornata di ieri, in seguito a numerose richieste di soccorso; le operazioni di salvataggio sono state complessivamente 22, e vi hanno preso parte le navi Fiorillo e Diciotti, 4 motovedette e un aereo Manta Atr42; l’unità della Marina Militare e della Guardia di Finanza, la nave norvegese Siem Pilot e quella irlandese Le Niamh, entrambe inserite nel dispositivo Triton, e la nave Enterprise inserita nell’operazione Eunavfor MedLo. A riferirlo sono le stesse Capitanerie di Porto.
Al contempo continuano ad affluire in centinaia i profughi, per lo più siriani, che dalla Grecia cercano di passare in Macedonia per raggiungere via terra i Paesi del Nord Europa. Contrariamente a quanto è accaduto nei giorni scorsi, la frontiera è praticamente aperta. La polizia macedone ha infatti lasciato passare i profughi senza problemi. E così, dopo l’apertura della frontiera sarebbero almeno 8mila i profughi arrivati dal centro di accoglienza a Presevo, nel sud della Serbia, nelle ultime 24 ore.
Ma il fenomeno migratorio non si placa, e prosegue con gli ultimi sbarchi a Trapani: 506 migranti. A condurli sul molo Ronciglio è stata la nave Fiorillo della Marina Militare. Tra loro 249 uomini, 237 donne e 20 bambini, tra questi alcuni neonati.
Provenienti per lo più da Eritrea, Somalia ed Etiopia i migranti giunti a Trapani fanno parte dei 26 soccorsi operati nel Mediterraneo la scorsa notte. «Non appena ci siamo avvicinati all’imbarcazione – ha affermato Giuseppe Maggio, comandante della Fiorillo – hanno gioito con un grande applauso come segno di riconoscimento. Il soccorso si e’ svolto a 50 miglia da Zuwara, il motopesca era alla deriva con 688 persone, noi eravamo con un altra unita’ ed assieme li abbiamo soccorsi. Purtroppo in pochi parlano l’inglese».
Successivamente ai regolari controlli sanitari, cinque donne ed un uomo sono stati trasferiti all’ospedale Sant’Antonio Abate. Presenti sul molo oltre alle forze dell’ordine e numerose associazioni di volontariato, nonché sette autobus necessari per il trasporto dei migranti.
Per loro il Ministero dell’Interno ha disposto un piano d’accoglienza nazionale, che prevede una vera e propria spartizione in diverse regioni: Lombardia (100), Campania (100), Veneto (50), Piemonte (50), Liguria (50), Marche (50), Umbria (25), Abruzzo (25). I minori resteranno in provincia di Trapani, mentre in 36 saranno accolti al Cas Hotel Villa Sant’Andrea gestito dalla cooperativa Badiagrand.
Nel frattempo a Palermo la polizia ha arrestato sei egiziani che gestivano una imbarcazione, con 432 migranti, andata alla deriva in acque internazionali lo scorso 19 agosto. I migranti hanno denunciato le responsabilità degli scafisti descrivendo le drammatiche condizioni vissute durante la traversata, raccontando le crudeltà subite dai sei arrestati. Secondo le testimonianze, durante la navigazione decine di donne e bambini, terrorizzati, sarebbero stati chiusi a chiave sotto coperta e fatti uscire all’aria aperta soltanto dopo il pagamento di un ulteriore riscatto da parte dei familiari maschi con cui si erano messi in viaggio.