L’ennesimo agguato compiuto in pieno giorno, macchia di sangue un altro pomeriggio d’agosto ed aggiunge un nuovo nome alla già folta lista dei corpi straziati da colpi d’arma da fuoco maturati negli ultimi tempi.
Un omicidio consumatosi lontano dalle mura cittadine che, nelle ultime settimane, tra i vicoli del centro storico in particolare, hanno ospitato non poche scene condite da morte, orrore e spari.
In un comune dell’hinterland partenopeo, Mariglianella, apparentemente “lontano” dalle vicende camorristiche che animano il capoluogo, il 33enne Giovanni Panico è stato freddato a colpi di arma da fuoco.
Erano all’incirca le 15,30, quando Giovanni, intento a riparare delle biciclette – era così che “si arrangiava” per guadagnare qualche soldo – all’interno di un garage in via Leonardo da Vinci, poco distante dalla sua abitazione, si è sentito chiamare da qualcuno per strada. Una volta “uscito allo scoperto” ad attenderlo ha trovato la feroce scoperta: è stato raggiunto da diversi proiettili, esplosi a distanza ravvicinata.
Già noto alle forze dell’ordine, alla base dell’agguato che ha sancito la morte dell’uomo, potrebbe esservi un regolamento di conti, anche se, al vaglio dei carabinieri di Castello di Cisterna e del nucleo investigativo che indagano sull’accaduto, vi sono diverse ipotesi e gli inquirenti non sono intenzionati a tralasciare nessuna pista.
Saranno le indagini a chiarire se anche questo agguato deve essere incastonato nella fitta trama che la guerra tra “vecchi clan” e i baby-camorristi sta insistentemente tessendo negli ultimi tempi.