Scatta l’allarme degli abbandoni dei quattro zampe. Quest’anno il bilancio è drammatico. Centinaia di cani abbandonati ogni giorno tracciano il profilo di un’emergenza che cresce senza sosta, raggiungendo cifre record e mettendo in crisi i servizi preposti ad arginare questa crudeltà ed inciviltà.
Già nei primi tre mesi di questo 2015 sono stati 4.316 i cani abbandonati ed entrati nei 107 canili italiani monitorati da AIDAA. Il dato, purtroppo, ha subito un incremento di oltre il 15% rispetto all’ anno precedente e punta ad alzarsi vertiginosamente.
Triste picco anche a Napoli. Infatti, nei mesi di giugno e luglio si è avuto l’incremento almeno del 50% di quattro zampe da accudire nelle strutture convenzionate con il Comune di Napoli, così come in quelle di volontari.
“Abbiamo notato un notevole aumento di cani abbandonati dall’ultima settimana di luglio, generalmente li lasciano nei pressi della struttura ma anche i centralini sono impazziti di telefonate che ci segnalano cani in giro per strade e quartieri e quando possiamo li assistiamo sul territorio, altrimenti li portiamo al canile dove diamo la priorità alle cucciolate”, spiega Adriana Simeone del canile A.D.C.R. convenzionato col Comune di Napoli che, al momento, accoglie 230 quattro zampe di cui 80 così detti del Sindaco.
Tanti “amici pelosi” sono abbandonati direttamente in canile, o portati lì da padroni che non riescono più a mantenerli a causa della crisi. Molti anche i cani che entrano in canile provenienti dall’estero ed in particolare dalle perreras spagnole e dai paesi dell’est Europa portati in Italia ed affidate a famiglie che poi non riescono a gestire cani problematici. Complessivamente lo scorso anno sono stati abbandonati 120.000 cani con un picco nei mesi estivi. Tra le regioni con il maggior numero di cani entrati in canili la Puglia ha la maglia nera, seguita a sorpresa da Lombardia ed Emilia Romagna e poi da Calabria, Lazio e Toscana. In coda alla classifica Trentino e Valle D’Aosta.
“Quest’anno c’è stato un incremento spaventoso degli interventi rivolti a randagi che non hanno più di un anno e sono palesemente animali domestici abbandonati. Negli ultimi due mesi ci lasciano quotidianamente cani legati a pali o alberi nei pressi della struttura. A questo fenomeno c’è da aggiungere la moltitudine di persone che ci vuole consegnare i loro animali domestici con le più svariate scuse a cominciare da allergie dei figli o cani padronali di parenti deceduti o spiegazioni ancora più fantasiose. Ma per chi accudisce i cani sforzandosi ogni giorno di recuperare crocchette e medicinali queste fantasie non sono altro che scuse per andare in vacanza senza l’ingombro del cane regalato per Natale o qualche altra festa che padroni senza cuore non ricordano più”, dichiara Luigi Carrozza di Lega Animalista il quale gestisce un centro Onlus dei Camaldoli in cui accoglie 100 cani.
“L’ abbandono è un reato punito con l’arresto fino a un anno o con una multa fino a 10.000 euro”, ricorda l’associazione animalista.
La LAV, nata nel 1977, si batte per l’affermazione dei diritti degli animali e la lotta a qualsiasi forma di specismo e di sfruttamento animale. Essa spiega cosa fare nel caso in cui si assista ad un abbandono: bisogna, innanzitutto, denunciare alle Forze dell’Ordine i colpevoli. Qualora non siano noti, si può cercare di raccogliere tutti gli elementi necessari ad individuare i responsabili dell’abbandono (numero di targa, etc). In questo modo si potrà contribuire a far applicare le sanzioni previste dalla legge.
“Chi trova un cane o un gatto ferito può rivolgersi alla Asl Napoli 1 Ospedale veterinario Frullone”, spiega Stella Gervasio, il Garante degli Animali del Comune di Napoli. “Cerchi in Internet – continua il Garante rivolgendosi a chi trova animali abbandonati – un’associazione che possa occuparsene o lo aiuti a trovare famiglia, se non può portarlo con sé. Anche girarsi dall’ altra parte è un delitto”.
Occhi aperti e, prima di tutto, mano sul cuore.