Continua il nostro viaggio alla scoperta della Fede Bahá’í, nata in Iran e diffusasi in Italia e nel mondo. In poche tappe conosceremo le basi di questa realtà; chi volesse approfondire è libero di farlo… Ecco il link della PRIMA PARTE dell’intervista: https://www.napolitan.it/2015/07/07/26176/fratelli-ditalia/viaggio-intorno-alla-fede-bahai-parte-1/ e quello della SECONDA PARTE: https://www.napolitan.it/2015/07/26/27212/fratelli-ditalia/viaggio-intorno-alla-fede-bahai-parte-2-testimonianze-e-conversioni/
Chi è stato perseguitato nella vostra fede? Perché?
La comunità bahá’í è stata perseguitata sin dalla sua nascita, come purtroppo è successo per le religioni del passato.
Nei primi anni della sua vita ha subito poderose persecuzioni che hanno contato più di 20.000 martiri.
Le persecuzioni si sono succedute con varia intensità nnegli anni a venire fino a divenire sistematiche e di regime con l’avvento della Repubblica Islamica.
Da allora molti sono stati i cimiteri bahá’í profanati e rasi al suolo, un migliaio i condannati a morte, moltissimi passati per il carcere duro, l’istruzione superiore negata, le aziende gestite da bahá’í boicottate, la diffamazione gestita a tutti i livelli e presso ogni forma di comunicazione, calunnie false ed infamanti sui membri della comunità etc.
Ogni giorno centinaia di bahá’í soffrono per questa continua azione di repressione che ha lo scopo di cancellare la presenza della realtà bahá’í da quella società. E pensare che la comunità bahá’í è la seconda religione dopo l’Islam in quella terra con più di 300.000 adepti.
Quali attività svolgete nella vostra comunità?
La comunità bahá’í di tutto il mondo avverte come compito quello di dedicarsi all’educazione spirituale propria e di tutti coloro che ne vengano in contatto. Gli uomini hanno bisogno di riscoprire la propria natura spirituale, hanno bisogno di parlarne, di confrontarsi su certe necessità così trascurate nella nostra era. I bahá’í offrono a tutti coloro che lo desiderano opportunità di avvicinarsi al mondo dello spirito attraverso incontri di preghiera, circoli di studio in cui si esplora la vita dello spirito e si acquisiscono capacità di servizio all’umanità, classi per bambini che educano le giovani anime alla consapevolezza delle qualità spirituali e dei propri talenti e incontri per giovanissimi, il cui intento è quello di creare gruppi di riferimento basati sul confronto positivo delle idee, la scoperta dei propri talenti, affinché la consapevolezza acquisita si trasformi in azione costruttiva e si traduca in atti di servizio per la comunità (scuola, famiglia, quartiere ecc.).
Là dove le comunità sono più numerose e sviluppate sono stati avviati progetti di sviluppo socio-economico, dove il punto di partenza è sempre una presa di coscienza delle proprie qualità spirituali.