Tragedia a Laviano, nel salernitano, dove, tra le due e le tre del mattino dello scorso 21 luglio, un pensionato di 82 anni, Francesco Cifrodelli, ha ucciso sua moglie 75enne, Elda Penta. Un delitto consumatosi nella manciata di pochi minuti, trascorsi i quali, forse in preda al panico, l’anziano ha trovato nascondiglio presso uno scantinato.
A fare la macabra scoperta la figlia della coppia, la quale, preoccupata dall’irreperibilità dei genitori, si è recata presso la loro abitazione, dove ha trovato il cadavere della donna, riverso sul pavimento della cucina. Sul posto sono intervenuti, allertati dalla figlia della coppia, i Carabinieri del nucleo operativo radiomobile della compagnia di Eboli e della stazione di Laviano. L’uomo, scovato nello scantinato in evidente stato confusionale, è stato fermato e trasportato presso la caserma di Laviano, dove è stato sottoposto a interrogatorio.
Secondo una prima ricostruzione, l’anziano avrebbe strangolato la moglie, di 75 anni, al termine di una lite, scoppiata per futili motivi. ”Sono stato aggredito e mi sono difeso. Non volevo uccidere mia moglie, non sono un mostro”, è quanto avrebbe dichiarato Cifrodelli al suo avvocato, a poche ore dal fermo. L’uomo avrebbe reagito all’atteggiamento aggressivo della donna, uccidendola e vegliando sul suo cadavere per dodici ore. Una versione dei fatti ripetuta alle Forze dell’Ordine, alle quali l’uomo avrebbe rivelato i frequenti litigi con la moglie.
Per l’ennesima volta la donna cade vittima della più sfrenata violenza, indotta, ancora una volta, da motivi futili, primo tra tutti la gelosia. I nomi di queste donne, che ogni giorno si trovano ad affrontare, spesso tra le occultanti mura domestiche, una vita all’insegna dell’umiliazione e degli abusi, finiscono troppo frequentemente in resoconti di efferati omicidi, tutti simili tra loro, che gettano un velo nero sul mondo femminile, ancora troppo poco tutelato.