L’unico bene di cui non si può fare a meno. L’unica risorsa necessaria per vivere, tanto che si dice si possa digiunare a lungo ma non privarsi dell’acqua.
La maggior parte del nostro corpo è composta da acqua e per questo -ce lo ripetono sempre- soprattutto in questa stagione bisogna reintegrare i liquidi persi attraverso il sudore, in particolar modo se passiamo le giornate nel caldo insopportabile delle città del sud Italia.
Ma perché ostinarsi nel comprare bottiglie d’acqua naturale, anche dove la natura e l’uomo hanno collaborato per far giungere nelle abitazioni la migliore acqua potabile del nostro Paese?
Ebbene sì, dai dati dell’indagine effettuata dall’associazione “Altroconsumo” è emerso che proprio in Campania e nello specifico a Caserta l’acqua risponde positivamente a una serie di parametri a cui sono state sottoposte altre zone italiane.
Aosta, Ancona e Perugia sarebbero le altre città sul podio, secondo la classifica stilata. Male si piazzano Firenze e Genova, secondo i dati raccolti.
Gli italiani sono il popolo che più di tutti in Europa non si fida del rubinetto e ricorre al supermercato, per spendere quei -si stima- 4,5 miliardi di euro l’anno. Su un elenco con tutti gli Stati del mondo, invece, siamo al terzo posto tra chi compra più acqua confezionata.
Nonostante la vicinanza della Terra dei Fuochi, quindi, i controlli e la qualità dell’acqua di Caserta superano di gran lunga quelli fatti per qualsiasi acqua che troviamo sugli scaffali quando andiamo a fare la spesa. Un paradosso che, senza questo studio, non avremmo mai immaginato.