Ivan Basso ha commosso il Tour de France e il mondo del ciclismo attraverso le sue lacrime e l’umanissima voglia di non arrendersi alla sfortuna e al male. Così ha inizio una battaglia lunga e difficile, la battaglia personale dello sportivo Ivan Basso.
Strano e amaro destino il suo, ormai lontano dalla vette dell’interesse nazionale e internazionale, non più star assoluta delle due ruote, bensì ottimo corridore, fino a che un imprevisto lo riporta in prima pagina. Come non avrebbe mai voluto.
Tutto a causa di una sfortunata caduta, un groviglio di uomini e biciclette sulle strade del Tour de France, si trasformano nel caso che può salvarti la vita. Quel dolore fastidioso non va via e lo staff di Ivan decide di vederci chiaro. La diagnosi è terribile, infatti, ma anche tempestiva: tumore a un testicolo, da aggredire subito, per debellarlo e ricominciare a vivere, e a correre.
Il tempo dello shock e delle lacrime, però, era ieri: adesso Ivan sa di dover combattere, ma anche che la salita è nelle sue gambe. I medici sono stati chiari: con questa velocità di intervento, le probabilità di battere il cancro sono elevatissime.
Si sa però, purtroppo in questi sfortunati casi non esistono certezze, ma la speranza e la voglia di vincere la malattia è grande. La medicina è fondamentale, insieme al sostegno, oltre che della famiglia, di compagni, tifosi, del ciclismo tutto.
Appena sbarcato a Milano, infatti, Basso ha saputo cogliere l’aspetto cruciale, in una vicenda così difficile e amara: “Alla fine – ha detto – è stata la bicicletta ad aiutarmi, con quella caduta, che mi ha fatto scoprire in tempo, ciò che poteva diventare fatale. Sono stato fortunato“. E se un uomo, che ha appena scoperto di avere un tumore a un testicolo, trova la forza di definirsi ‘fortunato’, il mostro impersonato dalla malattia ha già incassato il primo colpo.
Ivan Basso nella giornata di oggi verrà sottoposto all’ intervento chirurgico per chiarire la natura del problema e arrivare alla sua risoluzione. L’intervento – sottolinea la nota dell’ospedale S.Raffaele – verrà eseguito dal professor Francesco Montorsi, direttore dell’unità operativa di Urologia del San Raffaele, e dalla sua équipe. Gli specialisti hanno spiegato anche “che non esiste alcuna correlazione tra la lesione testicolare e l’attività sportiva svolta da Ivan Basso”
Dunque, a quasi 38 anni, Ivan si trova di nuovo in salita, a pedalare con il vento in faccia. È la sua storia, quella di un uomo che non si arrende, cade e si rialza, e che ha due angeli custodi, mamma Nives ed Aldo Sassi, che di sicuro ora stanno facendo il tifo per lui, insieme a tutti i suoi fans.