Il gioco, i giochi: la cassa di risonanza più significativa e rappresentativa dei sentimenti, delle inclinazioni dei bambini.
I bambini si esprimono attraverso i giochi e parlargli attraverso i giochi rappresenta, senza dubbio, uno dei canali di comunicazione più efficaci da percorrere per impostare un’interazione sincera e prolifera.
L’opera realizzata da Zed1 ha lasciato ai bambini del parco Merola – e non solo – un messaggio fortemente denso di emozioni e significato e lo ha fatto percorrendo proprio quel canale comunicativo che, in maniera risolutiva ed immediata, senza indugi né orpelli, giunge direttamente al cuore dei bambini.
Un teatro che apre il sipario su una cruda e nitida riproduzione della realtà contemporanea: i giochi di ieri, “schiacciati dal peso” dei giochi di oggi.
Le carcasse di un fucile ed un aereoplanino di legno contemplano e contornano la scena madre: un cavalluccio di legno, uno di quelli divenuti celebri grazie all’epica scena interpretata da Riccardo Pazzaglia in “Così parlo Bellavista” e che a suo tempo denunciava già la medesima “fuga d’innocenza” verso le diavolerie elettroniche, figlie della tecnologia moderna.
Quella stessa modernità che Zed personifica in un joystick, emblema, icona, simbolo, austero e perentorio, del nuovo modo di percepire il gioco.
E poi c’è Pulcinella.
Un burattino simboleggiante la tradizione, la tradizione forgiata ad immagine e somiglianza di un burattino: questione di punti di vista.
Di certo, la scelta di riprodurre la maschera napoletana per eccellenza – come ha spiegato lo stesso Zed – vuole essere un sincero omaggio alla città che ospita l’opera, oltre che un acuto escamotage utile a consegnare un maggiore senso d’appartenenza ed immedesimazione negli occhi, dei bambini e degli adulti, che contempleranno l’opera e vivranno in simbiosi con essa.
Una settimana densa di colori ed esperienze inedite per l’artista toscano che ha imparato a capire il napoletano e i napoletani e che ha saputo lasciare agli abitanti del parco molto di più di una “semplice” opera d’arte.