Nel parco Merola si consumano giorni animati dal caldo e carichi di sogni ed aspettative che seguitano a scalfire l’attesa legata alla nascita del famigerato campo di calcio che infervora i bambini, intorno al quale si disegnano fantasiose ed ambiziose idee, mentre gli adulti attendono con altrettanta vigile partecipazione, il proseguo dei lavori di bonifica del limbo di terra che contorna il parco, in cui giacciono carcasse di rifiuti ed erbacce, unitamente al preannunciato restyling dell’area interna della struttura: eliminare i roditori e le blatte che soggiornano in pianta stabile nel parco, recintare le aiuole ed introdurre delle panchine sono gli interventi che con prioritaria imminenza dovrebbero aver luogo nei prossimi giorni.
Nel frattempo, colori, intenzioni e sagome destinate ad ornare un’altra facciata di uno dei palazzi del parco, animano già da qualche giorno la curiosità dei residenti della zona.
Già, in questi giorni hanno preso il via i lavori che culmineranno nella nascita della seconda opera di street art partenopea su un muro “ordinario”, comune, volto ad accogliere e costeggiare la quotidianità. Dopo l’opera realizzata dal “meticcio” Jorit Agoch, metà olandese, metà napoletano, è la volta di Marco Burresi, alias Zed1.
L’accento fiorentino che legittima il modo di fare accomodante e goliardico che ben personifica quell’essenza che rende nota ed apprezzabile l’anima della sua terra nel mondo, lo stile “da artista” che trapela non solo mediante la folta barba, ma anche e soprattutto grazie all’approccio riversato su quel perentorio muro da gremire con i colori e le proiezioni dettate dal suo stesso estro creativo, eppur altresì capace di trasparire nell’approccio con i bambini, enormemente attratti dal fascinoso richiamo evocato dai secchielli pregni di vernice. Marco proprio non riesce a dirgli di “non toccare” perché lui per primo possiede quel prezioso dono che deriva dalla fusione tra passione ed arte e che insegna che i colori esistono per essere plasmati, toccati, utilizzati.
Artista polivalente, Marco riesce a passare con disinvoltura dalla parete alla tela. Anche se, quando la sua creatività deve manifestarsi sulla parete, come davanti al primo amore dimostra una particolare sensibilità, emerge una maggiore disinvoltura. Con uso sapiente della tecnica a spray, data l’assodata esperienza, riesce ad ottenere armoniose nuance quasi fossero acquerelli; la sua tecnica può essere repentina, schizzata, non finita, come pure precisamente attenta ai dettagli: i suoi personaggi si trovano ad avere ciocche di capelli perfettamente definite e texure decorative nei loro abiti. Burattini, elfi, clown, personaggi immaginari popolano i lavori di ZED1, un po’ pazzi, un po’ al limite, melanconia e riflessione fanno da padrone nelle atmosfere che dipinge.
Il tema dell’opera che Zed1 sta realizzando nel cuore di Napoli est è il gioco: lo scheletro e le prime sagome fin qui realizzate, lasciano intravedere la tutt’altro che qualunquistica e banale accezione di senso che l’artista toscano sta imprimendo alla sua interpretazione di quel gioco che è stato e che, forse, non sarà più.
Un mix di malinconia e colori, ricordi e speranze raccontate attraverso un brillante ed efficace uso delle sfumature, alternate e rimarcate dalle tonalità più forti e decise che contraddistinguono i temi dominanti.
Quale sarà l’emozione che l’opera sarà in grado di imprimere agli occhi di coloro che, costeggiando via Luca Pacioli, s’imbatteranno in quell’opera di street art?
Lo scopriremo nei prossimi giorni…