La festa della Madonna è il rito più antico e sentito dalla popolazione acciarolese, tuttavia può ormai definirsi un appuntamento atteso anche dai villeggianti che, nel corso del mese più caldo dell’anno, soggiornano in questa fascinosa fetta di Cilento.
Per gli abitanti locali, il mare rappresenta la fonte di ricchezza più prolifera ed opulenta, non solo perché assicura una massiccia affluenza di villeggianti, assicurando, ogni anno, una notevole crescita in termini di turismo ed economia locale, ma soprattutto perché i cospicui e variegati abitanti di quel mare garantiscono lavoro alla più congrua percentuale di popolazione ed è per questo che gli acciarolesi sviluppano un complesso ed imprescindibile legame con il mare, basato sul doveroso rispetto verso una creatura che gli consente di vivere, ma anche di sopravvivere, perché da queste parti, i pescatori ben sanno come e quanto il mare sa repentinamente trasformarsi in un cruento e spietato mostro capace di distruggere e risucchiare qualsiasi cosa.
Alla luce di ciò, la Madonna per gli acciarolesi riveste un ruolo di primaria ed indissolubile rilevanza, così come traspare dall’enorme statua in gesso bianco che la raffigura, collocata all’estremità del molo, con le mani protese verso il mare, perché a Lei spetta il prudente e responsabile compito di vegliare su di loro, quando, nel cuore della notte, decidono di sfidare le sorti del destino, addentrandosi negli oscuri meandri delle acque cristalline.
Pertanto, la seconda domenica di agosto è il giorno in cui si celebra, si onora e si ringrazia “la Protettrice dei pescatori” dando luogo ad un rituale celebrativo rimasto invariato nel tempo, scarno di pomposi sfarzi, ma contraddistinto da una processione alquanto suggestiva.
Dopo la funzione religiosa celebrata nella chiesa che giace tra porto e molo, la Madonna viene adagiata su un peschereccio che, seguito da tutti gli altri, la conduce in mare percorrendo una manciata di chilometri di costa per poi gettare una corona di fiori nelle acque, salate e cristalline, quale segno di ringraziamento.
Al ritorno sulla terraferma, la Madonna viene trasportata lungo tutte le stradine del paese dando luogo ad una classica e tradizionale processione che culmina con l’esecuzione di uno spettacolo pirotecnico che la statua della Madonna ammira insieme ad acciarolesi e villeggianti.
Lo scorso anno, lo spettacolo pirotecnico durò all’incirca 20 minuti, il cielo cilentano accolse una pioggia di fuochi d’artificio altamente suggestivi. Nella fattispecie, talune installazioni montate nelle acque del lungomare consentivano ai fuochi di esplodere direttamente dal mare, creando un effetto ottico di fortissimo impatto.
Il timore della popolazione locale è che non maturi il passaggio della memoria storica dei luoghi, quando avverrà la naturale transizione da vecchia e nuova generazione. Pertanto, il comitato organizzatore si è attivato per rilanciare e rafforzare la valenza storico-religiosa della festa, affinché ritorni a rivestire la medesima importanza che assunse negli anni ’50/ ’60, attraverso il sincrono coinvolgimento di giovani ed anziani, affinché i primi vengano forgiati, in tal senso, dagli ultimi.