Una ragazza 21enne è rimasta vittima di un drammatico incidente. Clodagh Cogley il suo nome, era tra le 13 persone che qualche settimana fa si trovavano presso una festa su un terrazzo che però non ha retto il peso dei ragazzi, e ha fatto precipitare i presenti al party. Così la festa si è tramutata in tragedia: cinque ragazzi sono morti e gli altri sono rimasti feriti, tra loro lei è la più grave.
La vicenda è accaduta in Gran Bretagna: “Hei amici, vorrei aggiornarvi su come sta andando. La caduta dal balcone mi ha lasciato lesioni ai polmoni, una spalla rotta, cinque costole rotte, un ginocchio rotto e una frattura alla spina dorsale….” Inizia così il post pubblicato sul noto social network Facebook da Clodagh Cogley.
«Le chance di tornare a usare le gambe sono piuttosto scarse». Conclude il post, con la malinconia di una ragazza che era solo uscita per andare a una festa, come accade normalmente tra i ragazzi della sua età, ma che poche ore dopo ha visto la sua vita cambiarle in modo radicale, così, inspiegabilmente, in una manciata di secondi.
La ragazza non si è comunque persa d’animo, e ha continuato sul social: «Magari le gambe che ho avuto finora mi hanno sempre frenato e forse capirò di avere talento per il basket sulla sedia a rotelle».
Parole che risuonano come una sorta di incoraggiamento per chi si aspetta il peggio, e cerca in qualche modo di accettare la triste realtà dei fatti.
Poi lancia un messaggio ai ragazzi come lei, un messaggio di speranza, un messaggio di estremo coraggio, specie se a scriverlo è proprio una giovane ragazza: «Quello che ho imparato da questa tragedia è che la vita è breve e che voglio onorare la memoria dei ragazzi che sono morti vivendola in modo più felice e completo possibile». E ai ragazzi che la leggono dice: «Cercate di apprezzare sempre i passi di un bel ballo oppure l’erba che sentite sotto i piedi come se fosse l’ultima volta, perché in questo mondo pazzo non si sa mai».
Parole cariche di forza, e di verità. La vita è imprevedibile, nel bene e nel male, se godessimo di ogni singolo istante della nostra vita, quella che definiamo routine, o mera normalità, apparirebbe un dono a tutti noi, se solo avessimo paura di perderla improvvisamente.