Mentre ti aggiri tra il perfetto eppur casuale gioco di luci ed ombre, per effetto dei frammenti di cielo che regalano sempre diverse sfumature di blu ed azzurro e il gioco di colori sagomato negli abiti esibiti nelle vetrine che costeggiano il meticoloso ed ordinato susseguirsi di vicoli che sfociano nelle strade principali, ad Ischia ponte, gli occhi, ancor prima del languore che solletica lo stomaco, vengono attratti da un’insegna luminosa che pulsa con un ritmo simile ad un fascinoso “rituale di corteggiamento”: “Il giardino degli aranci”.
Un ristorante? Forse, ma già dalle prime battute si percepisce che non è un posto come tanti. Una location che non delude le aspettative consegnate dalla suggestione del nome che lo presenta e rappresenta, ma piuttosto le enfatizza e le suggella.
Un intimo e cordiale giardino, contornato da tavoli ed alberi, capaci di generare un ecosistema di autentica e pura magia che inebria e completa quella raccolta fetta di poesia, capace di proiettare la mente verso un’atmosfera senza tempo e non d’altri tempi.
Il menù propone un forte richiamo alle radici più genuine della nostra terra: cucina tipica napoletana. Un inno alla tradizione che ben si incastona in quella piccola fetta di paradiso terreno.
Il Giardino degli Aranci è una antica Taverna caratteristica di Ischia: di qui sono passate tutte le celebrità che hanno fatto tappa all’isola verde, perfino “il Re” Diego Armando Maradona.
Don Andrea Impagliazzo, un loquace e cordiale padrone di casa, non è un ristoratore, ma un autentico album di ricordi, aneddoti ed esperienze, da sfogliare con garbo.
Un giardino arricchito da musica, folklore, arte pittorica e cucina succulenta: questo è quanto questa suggestiva location è in grado di proporre.
Già, la musica. Non capita tutti i giorni di cenare mentre si è accarezzati dalle note più dolci del repertorio classico napoletano: due chitarre, soavi e complici, due voci, calde ed armoniche, che forniscono un tributo unico e sublime alla canzone napoletana d’autore. Quella che non si arrugginisce mai, quella che non passa mai di moda, quella che sa sempre imprimere nell’aria un profumo di armonioso fascino, consegnando così delle immediate e candide emozioni, fin troppo abili ad accarezzare l’anima, arrampicandosi attraverso tutti i sensi.
Il gusto, appagato dalle prelibatezze esibite sotto forma di pietanze; l’udito, intrattenuto da quell’armonia di musica e vocalizzi; l’olfatto, grazie alla fusione del profumo peculiare delle sere d’estate con la quiete che quel susseguirsi di emozioni sa spontaneamente generare; la vista, letteralmente rapita da quell’atmosfera a base di luci soffuse e cortesia; il tatto, perché le emozioni, quando sono reali, riesci davvero a sfiorarle.