25 giugno 2015: un giorno di dolore. Lo sarà sempre, perché in questa data è eternamente tatuato il ricordo che narra il tragico e definitivo epilogo della sventura disegnata nel destino di Ciro Esposito, oltre che della sua vita.
È trascorso un anno dal giorno di non ritorno di Ciro e all’Auditorium di Scampia, una gremita folla di cittadini, istituzioni e personaggi dello sport e dello spettacolo, ancora una volta, ha voluto stringersi intorno alla famiglia del giovane tifoso napoletano rimasto gravemente ferito il 3 maggio del 2014, poco prima della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Ferito da un colpo d’arma da fuoco, esploso da un ex ultrà romanista, dissipatore insano di odio che, fin da subito, la famiglia Esposito ha saputo e voluto osteggiare facendosi portatrice del messaggio di cui i nostri cui avevano maggiormente bisogno: perdono, amore, solidarietà.
Da un anno, difatti, mamma Antonella non ha mai smesso di disseminare parole d’amore e gesti di concreta solidarietà, grazie ai proventi raccolti per merito dell’associazione nata nel ricordo e nel segno di suo figlio: “Ciro Vive”.
Un giorno di dolore, quello vissuto nel ricordo e nella commemorazione di Ciro, sfociato in un canto d’amore e di speranza, soprattutto grazie al progetto che presto prenderà forma proprio lì dove, a dispetto della morte, “Ciro Vive”.
Il maestro pizzaiolo Errico Porzio e il pasticciere Sabatino Sirica metteranno la loro esperienza e professionalità a disposizione dei ragazzi a rischio di Scampia e delle zone limitrofe per insegnare loro un mestiere che potrebbe personificare il provvidenziale salvagente in grado di trainarli verso un futuro migliore. Difatti, coloro che sapranno distinguersi dimostrando di essere pronti ad intraprendere la strada indicatagli con padronanza e competenza, verranno concretamente introdotti nel mondo del lavoro.
I due detentori di un animo tanto nobile quanto benevolo hanno presenziato all’evento dedicando a Ciro una torta e una pizza. Al termine della cerimonia commemorativa, Sirica ha distribuito la gustosissima torta tra i presenti, mentre Errico Porzio, supportato da una delegazione di suoi efficientissimi collaboratori ha offerto ai presenti le sue succulenta pizze.
Un momento di aggregazione che dimostra come, attraverso l’amore, grazie all’amore e per merito dell’amore, anche dalla morte può rifiorire un germoglio di nuova vita.