Erano ben otto anni che mancava da Casal di Principe (Caserta), dopo quel 17 settembre 2007 quando urlò alla camorra: “Non valete niente, andate via!”. Sotto gli occhi di tutti, in piazza Mercato, nominò uno per uno i boss e da lì iniziò un calvario, tra minacce di morte e simili.
Roberto Saviano è stato accolto da un lungo applauso e da cori che ripetevano il suo nome. Il sindaco Renato Natale (simbolo della lotta alla camorra) e il testimone dell’omicidio di don Peppe Diana (avvenuto nel 1994), Augusto di Meo, lo hanno abbracciato calorosamente e gli hanno illustrato l’iniziativa chiamata “La luce vince l’ombra”: è la luce del sole, come insegna Saviano, a combattere i dubbi e la paura del “dire troppo” o del “fare troppo”. Omertà è vigliaccheria!
Su Twitter ha espresso tutto il suo entusiasmo in questo modo: “A Casal di Principe c’è il sole”. E poi ancora: “Oggi a Casal di Principe. Dopo 8 anni io sono qui e voi Iovine, Zagaria, Schiavone, Bidognetti scacciati da una terra che vuole rinascere”.
È molto grato agli ottanta “ambasciatori della rinascita” (che fanno da guida ai visitatori) e agli organizzatori della mostra che comprende opere provenienti dagli Uffizi, dal Museo di Capodimonte e dalla Reggia di Caserta. A loro si è rivolto così: “Siete rimasti qui, avete resistito in un ambiente difficile ed oggi siete voi i volti puliti di Casale”.
Anche la location non è casuale: Casa don Diana, la ex villa di un boss dei Casalesi, confiscata al cosiddetto “Brutus” (Egidio Coppola).
Questa è la svolta che vede come protagonista lo stesso autore del best-seller che denunciava i brogli e la malavita.
Ma la vittoria è ancora presto per cantarla: nella notte la folla ha tentato di impedire l’arresto del boss Luigi Cuccaro… Saviano fa riflettere sul fatto che la guerra contro la camorra non ha che visto vincere alcune delle battaglie, mentre altri traguardi bisogna ancora portarli a casa.
Anche il ministro Franceschini si congratula con Roberto, che esclama soddisfatto: “La cosa più emozionante negli ultimi anni della mia vita è stato il benvenuto che mi è stato dato questa mattina al mio arrivo dagli ambasciatori della Rinascita, tutti ragazzi del posto che credono fermamente che la battaglia contro la camorra può essere vinta. La strada è stata tracciata (…) Zagaria e Iovine non ci sono più. Quando venni l’ultima volta fui trattato male ma ora io sono qui e loro no”.
L’unico a riaprire la polemica, tra la folla in festa, è il neogovernatore Vincenzo De Luca, che punta il dito contro lo scrittore: “La battaglia alla camorra non si fa nei salotti tv”.