Sul viale dei ricordi, lentamente si affievolisce la memoria di quello che un tempo era l’EDENLANDIA.
Il Parco dei divertimenti di Napoli sito in viale Kennedy nel quartiere Fuorigrotta, nato nell’anno 1965 grazie all’impegno di Oreste Rossotto e dell’Avv. Luca Grezio (che riuscirono a vincere i numerosi ostacoli che si frapponevano al suo sviluppo), era considerato tra i più avveniristici dell’Europa.
Negli anni settanta il parco diventa un’attrattiva turistica a livello nazionale ed internazionale: è insieme a Città della Domenica e Fiabilandia l’unico parco divertimenti a tema in Italia.
Esso viene pubblicizzato fino agli anni ottanta sul noto settimanale per ragazzi Topolino. Le attrazioni erano all’avanguardia e l’ingresso gratuito (si pagava un biglietto per ciascuna attrazione). In particolare i tronchi e le Montagne Russe “Mont Blanc” (dismesse nel 2001), due attrazioni di grande effetto e successo, anticipavano le note Sierra Tonante di Mirabilandia o le attuali attrazioni dei grandi parchi a tema internazionali (Disneyland Paris ecc.).
In Edenlandia, inoltre, si sviluppavano varie iniziative culturali e gare pittoriche cui partecipavano migliaia di ragazzi. In quegli anni il parco si fece promotore di concorsi in collaborazione con il Servizio Foreste della Regione e promosse il “Club di Edenlandia” che proponeva, tra l’altro, proiezioni di film e momenti in cui veniva, con l’ausilio di insegnanti, provocata la discussione su temi di attualità.
Negli anni ottanta e novanta il pubblico di Edenlandia cala sensibilmente. A fine anni novanta viene introdotto il Bracciale dell’Allegria che in un primo momento consente di accedere a tutte le attrazioni del parco in un’unica formula. Successivamente, il bracciale non consentirà più l’accesso a tutte le attrazioni, ma solo a quelle meno importanti. Per le altre, bisognerà pagare un biglietto a parte che varia dai 2 ai 5 euro.
Da qui il lento ed inesorabile declino, il parco chiude per fallimento il 31 gennaio 2013.
Il 18 giugno 2015, il parco ha compiuto 50 anni, di quella che non può essere considerata, un’onorevole carriera.
Un compleanno ‘amaro‘, a causa del mancato taglio del nastro a cui il Comune aspirava e che non è stato possibile per inadempienze da parte della cordata che aveva vinto l’affidamento.
Ci doveva essere la riapertura e invece c’è stata una triste e malinconica festa a cancelli chiusi, con i giochi abbandonati e i 54 lavoratori preoccupati.
Napoli festeggia il mezzo secolo del parco giochi di Fuorigrotta come una nuova sconfitta.
Al momento nessun futuro, solo ricordi.
I 54 lavoratori che rischiano il licenziamento definitivo dopo i termini della cassa integrazione, hanno, organizzato uno stand all’interno della Mostra d’Oltremare per la Fiera della Casa, dove vengono vendute gadget e magliette: “Salviamo Edenlandia”.
E’ stato anche allestito un “muro dei ricordi”, dove i napoletani potranno portare fotografie e vecchi biglietti.
“Tutto sarà composto in un pannello – spiega il presidente della Mostra Donatella Chiodo – e sarà consegnato al parco quando riaprirà”
Riapertura per ora slittata a Marzo 2016.
La perdita del lavoro di 54 lavoratori e delle loro famiglie e la fine indecorosa di un parco storico di Napoli, che è patrimonio di tutta la città e dell’intera Regione Campania, è un’altra delle tante mortali ferite inferte al potenziale inutilizzato della straordinaria città partenopea.
Quello che un tempo è stato un luogo di allegria e divertimento, dove trascorrere ore gioiose con la famiglia, i figli piccoli e tra amici, oggi è diventata una vera e propria Città Fantasma.
Qui di seguito, le sconvolgenti immagini, dello stato di abbandono in cui versa e agonizza, la storica EDENLANDIA.