A Napoli dal 25 al 28 giugno si terrà un evento musicale e culturale, tra l’area di Mezzocannone Occupato e il Soundgarden (spazio della Mostra d’Oltremare), organizzato dall’associazione Newroz Festival.
Un festival musicale «aperto a tutti», ma vietato a Matteo Salvini: dove gli organizzatori del neonato Newroz Festival hanno provocatoriamente realizzato adesivi e magliette con l’effige di un divieto d’accesso, e una foto del leader della Lega Nord sorridente con cravatta verde sul petto nudo e la scritta “io non posso entrare”.
Tra i musicisti che si esibiranno con gli ospiti di casa, Zulu e i 99 Posse, anche James Senese e Napoli Centrale, Mama Marjas, David Rodigan, Lo Stato Sociale e Valerio Jovine. «La scelta del nome non è casuale – spiega il collettivo dei 99 Posse che organizza l’evento – Newroz è il capodanno curdo, una giornata di rivendicazione dell’orgoglio di un popolo che da decenni combatte per ottenere autonomia politica e indipendenza culturale». Il «Newroz Festival» è autofinanziato, gli incassi saranno interamente destinati per realizzare strutture a Kobane, domenica 28 giugno sarà ospitata una delegazione curda in visita in Italia.
“Pensiamo – dicono i promotori dell’iniziativa – che il Newroz Festival debba essere un momento di affermazione dell’orgoglio meridionale”. In nome della celebrazione del Sud e, in particolare di Napoli.
Giovedì 25 giugno (ingresso 6 euro) inizierà il momento del dibattito «Offensive culturali nella metropoli della crisi» (alle 18 ) con 99 Posse, Teppa Bros (lo Stato Sociale), e Gianluca Arcopinto. Poi i live di DopeOne e LivioCori e Dj set.
Da segnalare anche la data di sabato 27 alle 19 al Soundgarden (Mostra d’Oltremare) la presentazione dell’Atlante dei conflitti ambientali. E per la musica David Rodigan, uno dei dj più acclamati al mondo conosciuto per le sue selezioni di musica Reggae e Dancehall, ha suonato in Radio London, Capital 95.8, Kiss 100 e BFBS Radio 1. Questi, sono solo alcuni del ricco programma di appuntamenti tra dibattiti con ospiti interessanti e musica live.
Sui social, la trovata è stata accolta positivamente, tanto che sono impazziti commenti del tipo: “Invece fateli entrare e fategli finalmente la festa che si meritano” o, ancora, “Sinceramente non lo farei entrare da nessuna parte”.
Qualcun altro, invece, ha trovato l’iniziativa più offensiva che ironica. “Questa è comunque discriminazione – ha commentato un utente – non cadiamo nello stesso errore. La frase ‘io non posso entrare’ non deve mai esistere, noi non siamo come loro”.