I bus dell’Anm collezionano un nuovo e tutt’altro che edificante episodio meritevole di conquistare un posto di rilievo tra le pagine di cronaca.
Stavolta accade al conducente di un bus della linea 194 che giunto al capolinea di piazza Garibaldi è stato aggredito ieri mattina da due sconosciuti che lo hanno derubato del borsello. L’autista, nel tentativo di evitare il furto, è stato spinto dai banditi contro un cassonetto dei rifiuti riportando la frattura di due costole e del pollice della mano sinistra. Quello che dovrebbe essere additato come un episodio isolato e clamoroso, rischia di diventare un ordinario tassello annoverabile tra i potenziali “rischi del mestiere” della suddetta categoria, per effetto della sempre crescente incidenza con la quale incidenti simili si verificano.
E questo incute e dissemina terrore tra gli addetti ai lavori.
Atti di teppismo, vandalismo ed aggressioni fisiche e verbali ai conducenti sono all’ordine del giorno e non solo per effetto dei frequenti disservizi ai mezzi di trasporto e della chiusura dei servizi intermodali. Di notte, in particolare ed è bene ribadirlo ancora una volta, lo scenario diviene ben più inquietante: i bus diventano bersagli di autentici raid, fino a sfociare in autentici atti di delirio.
Poche settimane fa, infatti, nel cuore della notte, mentre era nel vivo dell’esercizio delle sue mansioni, un’autista è stata sfiorata da un proiettile esploso contro il suo finestrino da un cecchino improvvisato che solo per una fortuita fatalità dettata dalla traiettoria inferta da una serie di rimbalzi al proiettile non ha ucciso quella donna, mentre era in servizio. Mentre, semplicemente, stava svolgendo il suo lavoro.
Secondo i dati del sindacato, sono circa 70 gli atti di teppismo registrati dall’inizio del 2015, senza considerare i danneggiamenti di pensiline, paline e arredi della metropolitana. A questi vanno aggiunti i numerosi atti teppistici che non vengono denunciati, come aggressioni verbali, offese di tipo personale e/o a sfondo sessiste quando rivolte al personale femminile. Oltre a molte altre ed imprevedibili dinamiche che con fare sempre più perentorio seguitano ad imporsi nella routine lavorativa degli autisti.