Il Fiordo di Crapolla è tra le insenature più suggestive della costa di Massa Lubrense: oltre a essere di grande interesse naturalistico, conserva tracce visibili di un passato ricco di storia.
Si raggiunge a piedi dalla frazione di Torca: ricalcando il percorso di un’antica mulattiera, la prima parte del sentiero si snoda tra il verde della macchia mediterranea e costeggia poi il rivo Larito fino al belvedere naturale La Guardia, dove una panchina in pietra invita a fermarsi per ammirare l’incantevole panorama: di fronte, i tre isolotti Li Galli, l’isola d’Isca e la Vetara; a sinistra, la costa di Praiano e, in giornate particolarmente terse, tutto il Golfo di Salerno; a destra, l’inconfondibile sagoma di Punta Penna.
Da questo punto si dirama anche l’impegnativo sentiero, che conduce alla Spiaggia di Recommone.
I gradini in pietra, quasi 700, conducono invece al Fiordo di Crapolla: ogni 50 gradini, una piastrella in ceramica indica la numerazione progressiva.
Prima di arrivare in fondo all’insenatura, ci si può fermare a visitare la piccola Cappella di San Pietro, costruita con le stesse pietre che un tempo appartennero al Monastero dei Benedettini Neri, più comunemente noto come Abbazia di San Pietro.
Accanto alla cappella sono tutt’ora visibili alcune colonne e basi marmoree risalenti all’antico edificio.
La leggenda vuole che l’abbazia fosse stata edificata sui resti di un tempio romano, costruito a sua volta sui resti di un tempio dedicato ad Apollo, da cui deriverebbe il toponimo Crapolla.
Sempre secondo la leggenda, San Pietro sbarcò a Crapolla nel suo viaggio verso Roma per cristianizzare la Penisola Sorrentina. Il 29 giugno di ogni anno, in occasione della festa di San Pietro, i fedeli partono di buon mattino in pellegrinaggio da Torca verso la Cappella di San Pietro, dove viene celebrata la Santa Messa; i festeggiamenti continuano poi sulla spiaggia tra cibo e divertimento. Si tratta di una sorta di pellegrinaggio “al contrario”, in cui invece di ascendere ad un monte sacro, si discende ad una marina incantata.
A sinistra della Cappella, si ammira il Monte di Torca con la Torre di Crapolla, facente parte del sistema difensivo delle torri di avvistamento presenti su tutta la costa e l’interno del territorio di Massa Lubrense.
Riprendendo il sentiero si giunge finalmente al Fiordo di Crapolla: una stretta e profonda spaccatura nella roccia, che si insinua tra l’alta scogliera per una lunghezza di circa 160 metri, allargandosi progressivamente e terminando con una spiaggetta tanto piccola quanto bella. Un percorso unico dal sapore mistico che sembra condurre indietro nel tempo, ricalcando i passi di generazioni arcaiche e immortali.
Nella parte occidentale dell’insenatura sono ancora visibili i resti di una villa romana, con parti murarie in opus reticulatum. Prima della spiaggetta, l’antico borgo conserva i resti di alcune cisterne romane e di costruzioni scavate nella roccia: sono i monazeni, strutture risalenti anch’esse all’epoca romana e ancora oggi usate dai pescatori del luogo per mettere a riparo le proprie barche e gli attrezzi per la pesca.