Tra i più spelndidi insiemi di isole nel Mar Mediterraneo spicca di importanza l’arcipelago delle Baleari, mete rinomate e note in tutto il mondo per il turismo giovanile. Mare, divertimento e trasgressione sono i fattori migliori per chi ama la vacanza all’insegna del relax e delle feste. A Sud dell’Isola di Maiorca, tra le più grandi del gruppo delle Baleari, si trova il sottoarcipelago di Cabrera, la cui isola principale è appunto Cabrera. Destinata fin dal 1916 ad essere riservata come zona militare, per questo motivo Cabrera è stata risparmiata e protetta dallo sfruttamento turistico e dal progresso selvaggio, fenomeno che avrebbe portato alla distruzione della morfologia del territorio.
L’isola così ha avuto la possibilità di avere intatta la del patrimonio naturalistico e per tale motivo è entrata a far parte di un importante progetto, quello del Parco Nazionale Marittimo e Terrestre dell’arcipelago di Cabrera dal 1991. Cabrera appartiene al quartiere di Santa Catalina di Palma di Maiorca e il nome significa capra, che rappresenta la specie animale in evoluzione sull’isola.
Cabrera e tutti gli altri piccoli isolotti vicini e limitrofi furono meta di escursioni, visite e luoghi di insediamenti per i popoli che navigavano il Mar Mediterraneo fin dalla notte dei tempi. Tra i principali popoli del mare si ricordano i fenici e i cartaginesi, poi in seguito anche i romani e i bizantini. Un’antichissima leggenda racconta che Annibale, a differenza di quanto riportano attestazioni e documentazioni storiche, nacque a Sa Coniera, uno dei piccoli isolotti situati accanto a Cabrera.
Tra il Quattrocento e il Cinquecento le insenature naturali delle coste dell’isola di Cabrera vennero scelte prima come luogo di difesa ed in seguito come base militari dai pirati berberi per compiere i loro attacchi diretti alle pregiate coste dell’isola di Maiorca, luogo di grande cultura e tesori provenienti dalla vicina Spagna e dal lontano Oriente attraverso il ricco mondo arabo. Venne, dunque, costruito un castello e un porto per permettere il controllo delle navi e per evitare attacchi da parte di truppe nemiche. Questo luogo divenne un nuovo tesoro in mano ai pirati ma le razzie verso le coste maiorchine diminuirono nel corso dei secoli. Nel 1808 Cabrera divenne però luogo di stanza dei soldati francesi imprigionati dopo la sconfitta nella battaglia di Bailen e l’isola divenne anche luogo di esilio.
Oggi è famosa per ospitare, a poco più di un’ora di navigazione da Maiorca, una zona naturale che custodisce un importante patrimonio ecologico. Questo complesso di isole e isolotti di natura calcarea vanta uno dei più importanti ecosistemi marini, con praterie di Posidonia oceanica, impiegata per lo sviluppo di numerose specie della fauna marina. Il fondale di Cabrera, altra perla del nostro Mar Mediterraneo, è uno dei più preservati del litorale spagnolo e l’ecosistema del Parco Nazionale Marino e Terrestre custodisce diversi e particolari endemismi botanici e importanti colonie di uccelli. Per fortuna il turismo sfrenato e confusionario comune alle Isole Baleari non ha intaccato la sacralità di Cabrera.