Due anni di lavoro in 35 diverse scuole dell’intera regione Campania con il coinvolgimento di 15 esperti del ramo sociopsicoeducativo e di un intero centro accademico di eccellenza nel settore della pedagogia. Sono questi i numeri del progetto di ricerca “La salute come categoria interculturale”, ideato dall’Università Suor Orsola Benincasa e finanziato dall’Ufficio Scolastico Regionale con l’obiettivo di sviluppare un’azione partecipativa per la costruzione di competenze interculturali di maestri e insegnati della Regione Campania.
Competenze trasversali, in ambito pedagogico, sociologico e psicologico finalizzate all’educazione a quello che oggi viene definito il benessere biopsicosociale, un benessere inteso nella sua complessità e pluridimensionalità, che fa riferimento al processo di costruzione dell’identità del soggetto nella costante relazione con il contesto socio-culturale in cui è immerso.
I risultati del progetto verranno presentati Giovedì 11 Giugno alle ore 10.30 presso la sede della Facoltà di Scienze della Formazione del Suor Orsola dal Rettore, Lucio d’Alessandro e dal direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Luisa Franzese, con la partecipazione dei coordinatori del progetto, dei 15 esperti impegnati nel lavoro nelle scuole e dei docenti referenti delle 35 scuole coinvolte.
Il progetto, rivolto agli alunni delle classi quarte e quinte della scuola primaria e in via sperimentale a gruppi di alunni dell’ultimo anno delle scuole dell’infanzia, è nato in seno all’attività di ricerca del CARE, il Centro di Ateneo per la Ricerca Educativa e l’Alta formazione degli insegnanti e degli educatori dell’Università Suor Orsola Benincasa, con la direzione scientifica del Rettore, Lucio d’Alessandro e del Preside della Facoltà di Scienze della Formazione. Enricomaria Corbi, e con il coordinamento scientifico di Angela Orabona, responsabile del Polo Qualità dell’Ufficio Scolastico Regionale, e dei docenti Elisa Frauenfelder, decano delle Scienze pedagogiche italiane e di Fabrizio Manuel Sirignano, direttore del Centro di Lifelong Learning del Suor Orsola.
Coordinate dal lavoro metodologico dei ricercatori della Facoltà di Scienze della Formazione del Suor Orsola, Pascal Perillo, Fabrizio Chello e Daniela Manno, sono state ben 35 le scuole coinvolte nel progetto in tutto il territorio campano: dall’Istituito Comprensivo “Ludwig Van Beethoven” di Casaluce, nel casertano, alla Scuola Primaria Bilingue di Benevento, dal Circolo Didattico irpino di Montoro Inferiore a quello salernitano di Polla.
Un lungo lavoro progettuale, che come racconta Fabrizio Manuel Sirignano, coordinatore scientifico del progetto, “ha portato nelle scuole campane un nuovo approccio metodologico di ricerca e formazione di tipo partecipativo e riflessivo, che ha esaltato la sensibilizzazione alla conoscenza delle differenti pratiche di salute presenti nelle diverse culture e realtà geografiche, la capacità di narrarsi e raccontarsi per socializzare i propri vissuti e la capacità di conoscere e trasformare schemi e prospettive di significato per interpretare le pratiche di salute come categorie culturali”. Conoscenze e capacità che sono oggi indispensabili per potenziare la maturazione di quelle competenze interculturali necessarie per vivere nell’attuale società multiculturale.