Telefono Azzurro nasce l’8 giugno del 1987 a Bologna.
Promotore dell’iniziativa è Ernesto Caffo, all’epoca professore associato di Neuropsichiatria Infantile all’Università degli Studi di Modena.
L’associazione nasce sulla base di un’esigenza prioritaria: poter dare alle richieste di aiuto dei bambini un punto di ascolto e di accesso.
Il 18 Dicembre 1990, con decreto del Presidente della Repubblica, Telefono Azzurro diviene Ente Morale: un riconoscimento dell’importante opera di prevenzione svolta.
Nel 1990 viene attivata la prima linea gratuita per i bambini fino ai 14 anni 1.96.96, oggi aperta anche agli adulti, attiva su tutto il territorio nazionale 24 ore su 24, per 365 giorni all’anno: una risposta concreta al “diritto all’ascolto” riconosciuto al bambino dalla Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia firmata dalle Nazioni Unite l’anno precedente.
In seguito l’attività di ascolto di Telefono Azzurro si intensifica e si specializza; gli operatori vengono formati anche grazie al confronto operativo e metodologico con analoghe esperienze europee. Gli strumenti di lavoro, informatici e tecnologici, si adeguano alle esigenze di un’utenza sempre più variegata.
Il
Centro Nazionale di Ascolto di Telefono Azzurro è oggi un call center con 30 linee telefoniche, 40 operatori specializzati,
centinaia di volontari.
All’ascolto telefonico Telefono Azzurro associa inoltre nuovi fronti di attività, in linea con l’impegno a favore dell’introduzione e dell’applicazione concreta dei Diritti dell’Infanzia e della diffusione, all’interno del dibattito socio-culturale e scientifico, di una cultura di intervento preventivo e multi-agency nelle situazioni di disagio, di maltrattamento e di abuso.
Telefono Azzurro promuove un rispetto totale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Con le sue attività ogni giorno promuove le loro potenzialità di crescita e li tutela da abusi e violenze che possono pregiudicarne il benessere e il percorso di crescita.
Ascolta ogni giorno bambini e adolescenti e offre risposte concrete alle loro richieste di aiuto, anche attraverso la collaborazione con istituzioni, associazioni e altre realtà territoriali.
1.96.96, un numero, una speranza, che in molti casi salva la vita.