Se il 31 maggio sono andati al voto oltre mille Comuni e sette Regioni, i cittadini di Anacapri (Napoli) sono statai chiamati alle urne non solo per scegliere il nuovo governo della Campania, ma anche per partecipare al referendum consultivo anti-slot.
“Sei favorevole a tenere distanti dai luoghi sensibili locali che ospitano le slot machine e le new slot?”: questo il quesito rivolto agli elettori. Il sindaco di Anacapri, Francesco Cerrotta , spiega: “Abbiamo approvato un regolamento sui giochi di azzardo in cui si stabilisce che le slot devono avere una distanza non inferiore a 150 metri dai luoghi sensibili, come scuole, chiese, associazioni, ma anche sportelli bancomat”.
Questa tematica, relativa alle slot machine, riguarda un vero e proprio allarme sociale: molte le famiglie sull’orlo della povertà proprio a causa del gioco. “Non possiamo vietare in assoluto le slot, ma almeno possiamo difendere i luoghi sensibili. Il referendum serve a rafforzare la decisione che abbiamo preso” riferisce il primo cittadino Cerrotta.
Una decisione senza precedenti, che affronta un fenomeno sociale dilagante che riguarda l’intero Paese: la ludopatia infatti, in Italia, mette a rischio 3 milioni di persone. E per dare un freno al fenomeno ecco il referendum e, una volta votato, il possibile divieto. Il regolamento, che verrà sottoposto al parere della città, prevede una serie di vincoli e ispezioni costanti, in parte già avviate nel 2013 con la Guardia di Finanza che rilevò come ogni slot machine sull’isola fruttasse un introito di circa 600 euro al giorno rispetto alla media nazionale di 250 euro.
Sono previste anche una serie di prescrizioni da rispettare, come ad esempio la presenza del nulla osta delle agenzie delle dogane e dei monopoli, l’impossibilità di porre le macchinette all’esterno dei locali, un numero massimo di apparecchiature seguendo i criteri già stabiliti dal Ministero dell’economia e delle finanze. E, primo fra tutti, il divieto di gioco per i minori e l’obbligo da parte del titolare delle slot di verificarne l’età tramite un documento di identità.
«Il fenomeno delle macchinette – ha commentato il parroco della chiesa di Santa Sofia di Anacapri, don Daniele Pollio – è aumentato negli ultimi anni e non è legato solo al mondo giovanile ma è molto diffuso anche tra gli adulti. Non si può vivere e speculare sulla dipendenza delle persone, siano essi giovani o meno giovani». Il sindaco Cerrotta, intanto, lancia un appello anche al sindaco della vicina Capri, Gianni De Martino, affinché adotti la stessa politica. Altrimenti sarebbe tutto inutile, dista solo 4 km.
Altri Comuni, come ad esempio Vicenza e Padova, hanno stabilito degli orari di funzionamento delle macchinette da gioco.
Anche Ravenna si è dotata di un’ordinanza per obbligare la chiusura alle 24 anziché all’una . A Milano, complice la normativa regionale, sono state elevate sanzioni e sono state bloccate aperture di nuove sale giochi perché non rispettavano la distanza di 500 metri dai luoghi sensibili.
In prima fila contro la dipendenza da gioco anche Verbania. Basti pensare che l’ex sindaco ‘anti-slot’ Marco Zacchera, fu multato dal Tar e chiamato a pagare un risarcimento di circa 1,5 mln di euro per aver fatto spegnere la mattina le macchinette da gioco contro il problema delle ludopatie tra i giovani e per evitare che gli studenti saltassero la scuola per andare a giocare.