L’iniziativa Pasto Buono intende limitare il problema degli sprechi alimentari, trasformandoli in risorse per sostenere persone bisognose e famiglie in difficoltà, fornendo loro tutto o parte del fabbisogno quotidiano alimentare necessario a garantire una dieta sana ed equilibrata.
Dopo Genova e Cagliari, ora tocca a Napoli.
Il progetto Pasto Buono, realizzato da Qui Foundation in collaborazione con Tirrenia Compagnia Italiana di Navigazione, arriva anche nella città partenopea.
Un’iniziativa grazie alla quale tutti i pasti sani invenduti a bordo delle navi Tirrenia vengono offerti alle famiglie e alle persone più bisognose.
Il progetto prende il via a Napoli con la collaborazione del Centro di Servizio per il volontariato (CSV) di Napoli.
Il cibo viene consegnato dai volontari delle associazioni che aderiscono al CSV di Napoli. Loro si occupano del ritiro e della distribuzione. La mensa beneficiaria dell’invenduto delle navi è quella della Basilica del Carmine Maggiore, che per il momento ritira i pasti due volte la settimana, il martedì e il giovedì.
Prosegue dunque la partnership tra Tirrenia e Qui Foundation, insieme contro lo spreco alimentare.
Pasto Buono è un progetto al quale Compagnia Italiana di Navigazione ha subito aderito con entusiasmo, avendo come punto fermo il rispetto della dignità personale, dell’ambiente e delle risorse disponibili, per fare in modo che non vadano sprecate e possano trasformarsi in un aiuto concreto per le persone in difficoltà.
Unitamente al progetto Pasto Buono, nasce un’altra iniziativa che mira alla creazione di una rete solidale a sostegno di azioni coordinate di politiche antispreco: USOLOSPRECO
L’iniziativa “USOLOSPRECO” prevede l’avvio, già nei prossimi mesi, di attività di ricerca e sperimentazione di azioni di contrasto allo spreco alimentare. Nello specifico, i sottoscrittori del progetto intendono incontrarsi almeno ogni sei mesi per definire strategie comuni di lotta allo spreco, costruire un progetto pilota nell’area del Centro Storico di Napoli e per verificare un modello di contrasto allo spreco che coinvolga l’intera Comunità.
In sostanza, gli ideatori dell’iniziativa si impegnano ad individuare aziende o comunque realtà produttive disposte a donare i pasti che avanzano a loro alle mense dei poveri: “Apparentemente si tratta di una cosa semplice, in realtà è piuttosto complessa”, ha spiegato il professor Musella (direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’università “Federico II”)
Fondamentale sarà il ruolo del Csv Napoli, chiamato a mettere in modo la macchina del volontariato per la distribuzione del cibo ma, è stato sottolineato, sarà importante fare rete, cioè lavorare tutti insieme: “Superare l’individualismo spinto è fondamentale, considerati i tempi in cui viviamo”, ha spiegato Daniele Marrama (vicepresidente della Fondazione di Comunità del Centro Storico di Napoli) e Paolo Arrigoni ( presidente di Qui Foundation) ha aggiunto: “La rete tra noi non potrà che portare a risultati concreti”.
Gli esercenti del centro storico che sceglieranno di aderire al progetto saranno a disposizione delle famiglie indigenti con i loro alimenti in scadenza, alimenti che le suddette famiglie potranno portare a casa senza mortificazione, senza la vergogna, agli occhi degli altri abitanti del quartiere, del sembrare poveri.
La novità di USOLOSPRECO risiede infatti proprio in questo: va a collocarsi come alternativa ai servizi già esistenti di mense, Caritas, banco alimentare, accompagnando la famiglia indigente – spesso protagonista del sempre più crescente fenomeno del barbonismo domestico – in un percorso di affrancamento dalla vergogna, dall’imbarazzo, dal senso insopportabile di inadeguatezza sociale, di fallimento.
Dal prossimo autunno a decine di famiglie verrà messa a disposizione una card (con un tetto massimo di spesa mensile, immaginato sulle esigenze domestiche reali) grazie alla quale gli utilizzatori finali potranno ‘virtualmente pagare’ la loro spesa, trasformando così in risorsa, in ricchezza, qualcosa che diversamente sarebbe andato perduto.