Secondo i dati del Ministero Economie e Finanze per l’anno 2014, il 90% degli euro falsi immessi sul mercato vengono prodotti in Campania.
In particolare, molto apprezzate per la pregevole manifattura che rende le banconote quasi indistinguibili dalle originali, sono i biglietti falsi prodotti a Giugliano. Addirittura “la banda degli onesti” giuglianese era ricercata per “lezioni private” da impartire ad altri falsari con cui erano in contatto in tutta Europa.
Alla fine del 2014 un’inchiesta della Dda di Napoli che ha coinvolto 56 persone (29 provvedimenti di custodia in carcere, 10 ai domiciliari, 12 provvedimenti di divieto di dimora e 5 di obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) ha ridotto significativamentel’attività dei taroccatori di banconote. I reati contestati sono associazione per delinquere, falsificazione di monete, spendita ed introduzione nello Stato di monete falsificate, falsificazione di valori di bollo e contraffazione di altri pubblici sigilli.
In seguito a questa inchiesta e all’attività di vigilanza dell’unità anticontraffazione dei Carabinieri, secondo i dati forniti dal Tesoro sulla falsificazione dell’euro, nel 2014 la stampa e la contraffazione di banconote false ha subito una netta flessione.
Nello specifico, si è passati da 1.670.728 banconote false del 2013 ai 659.532 banconote del 2014, in termine di valore dagli 84 milioni ai 33 milioni di euro falsi. Le banconote più falsificate sono i 50 euro (470.995) seguiti dai 20 euro (106.112 pezzi).
In compenso, a fronte di un calo di banconote, sono aumentate le monete false di metallo. I piccoli pezzi di uno, due euro si sono moltiplicati in maniera esponenziale. Sul fronte dei piccoli pezzi si è passati dai 36.682 pezzi del 2013 ai 369.123 pezzi nel 2014, in termini di valore si è passati da 46 mila euro a 653 mila euro: una crescita che comunque non compensa nemmeno minimamente il crollo delle banconote false. Le monete numericamente più falsificate sono i 2 euro, seguiti da quelle da 1 euro e 50 centesimi.
Secondo il rapporto fornito dall’ unità anticontraffazione dei Carabinieri, le tecniche dei falsari si sarebbero ulteriormente raffinate: mentre prima ottenevano i coni con il bagno galvanico per elettroerosione, adesso i falsari seguono la più elaborata tecnica della modellazione a mano con la predisposizione di apposite matrici, con il chiaro intento di realizzare una sorta di produzione “a ciclo continuo”.
Questa tecnica, tanto innovativa quanto pericolosa, ha messo in allerta le forze dell’ordine italiane che hanno richiesto anche aiuto in termini di vigilanza sul fenomeno a livello europeo: l’EUROPOL ha infatti istituito una task force internazionale di esperti anticontraffazione provenienti da otto paesi dell’eurozona.