È successo a Livorno l’ultimo caso di aggressione con acido. Un operaio trentenne livornese ha deciso di dover sfigurare una donna 38enne perchè ostacolava la sua relazione con un’altra.
Sono questi i dati raccolti dalla polizia dopo che l’uomo è stato arrestato dopo l’aggressione. Pare che quest’ultimo avesse chiesto, alla donna in questione, di aiutarlo nel corteggiamento di una sua amica. Corteggiamento che non è poi andato a buon fine per altri motivi. Infervorato dal rifiuto e accanitosi verso la 55enne, l’uomo ha iniziato ad infastidire entrambe con minacce varie, accusando però di essere stato impedito nel compimento del suo amore proprio da quest’ultima.
L’epilogo è risultato essere il più triste in assoluto, la sfigurazione tramite l’acido muriatico.
L’uomo nella sera del 25/05/2015 è entrato nel centro scommesse dove lavorava la vittima, che per un caso fortuito era accompagnata dall’amica. Senza troppi scrupoli e senza alcun tipo di impedimento ha versato l’acido sul viso della donna e si è poi dato alla fuga.
Poche ore dopo l’accaduto l’uomo è stato arrestato dalla polizia.
Purtroppo alla vittima restano ustioni di primo grado al volto, la prognosi è di 25 giorni.
Analizzando questo caso non possiamo non fare riferimento al caso di Lucia Annibali, sfigurata anch’essa dall’acido versatole sul volto dal suo ex fidanzato avvocato. Per lui la legge ha poi previsto 37 anni di reclusione.
Il “vitriolage“, ovvero la forma di violenza in questione, viene annoverato tra quei reati premeditati che hanno origine orientale. La “tortura” porta con sè significati psicologici abbastanza forti. La possessione, l’eccessiva gelosia, ma soprattutto un senso di superiorità e di superbia maschile.
Lo scopo è quello di marchiare in maniera becere e infima la donna così sfigurata così da non sarà più oggetto d’attenzione da parte d’altri. I danni che ne derivano vanno oltre al mero dolore fisico. Successivamente ai vari interventi chirurgici, la vittima dovrà fare i conti con la sua nuova figura, lavorando sul proprio aspetto per accettarlo e farlo accettare. È stata proprio Lucia Annibali ad iniziare la sensibilizzazione verso determinati casi, mettendoci la sua storia in aiuto a tutte quelle donne che avevano subito la stessa sorte.
Ma purtroppo casi simili tendono ad aumentare e non a diminuire.