“È come se per Mendoza l’uomo e la donna, riconosciuti i legami che li tengono avvinti l’uno all’altra, volessero liberarsi del peso dell’amore cavalcando l’eterna idiozia della sessualità.”
(Milan Kundera)
“Crudo, carnale, delirante e insieme lucido come uno specchio”.“Ogni artista ha bisogno di una Musa” (Simona Vinci)
La storia di un anno trascorso a Berlino da un famoso pittore. La mappa di una caccia al tesoro che, grazie agli indizi nascosti tra le righe, può condurre alla scoperta del suo dipinto più prezioso. Un manuale per trasformare la propria gelosia in una disciplina di creazione artistica. Il romanzo di Ryan Mendoza “Tutto è mio” (Bompiani, a cura di Simona Vinci, con traduzione di Simona Vinci e Didi Bozzini), è il risultato di una serie di elementi convergenti, che narrano la vicenda singolare di un artista, sospesa tra erotismo ed estetismo, ovvero la vita di Ryan Mendoza (New York, 1971), pittore americano di grande notorietà, che vive e lavora tra Napoli e Berlino, a cui il museo MADRE ha dedicato una estesa mostra personale nel 2010.
Preso dal rimorso di avere abbandonato il padre morente in una casa di riposo in Pennsylvania, il protagonista si trasferisce a Berlino, dove attende la visita del più influente critico d’arte al mondo. In cerca d’ispirazione, convince la moglie e alcuni giovani modelli a posare nudi per lui, l’atelier diventa il teatro di performances sempre più disinibite, mentre il racconto si dipana seguendo i ritmi paralleli della mente e della realtà, per dare origine ad un diario intimo di sorprendente verità. Progressivamente, la vita di coppia si fa sempre più tortuosa, la gelosia si muta in desiderio, la ricerca di un’immagine coincide con la pratica costante dell’eccesso.
Il libro sarà presentato al museo MADRE di Napoli mercoledì 27 maggio, alle ore 18:00 (Sala delle Colonne, primo piano) dal direttore del MADRE Andrea Viliani e dal presidente della Fondazione Morra Greco, Maurizio Morra Greco, in compagnia dell’autore, Ryan Mendoza.