La scelta di trasferirsi e andare a vivere in altra città è già di per sé problematica e controversa, se poi il trasferimento include un cambio di nazione o ancora di più, di continente, la scelta diventa oltremodo difficile e coraggiosa.
Da un lato, l’attaccamento alle proprie origini, la paura dell’ignoto e il dolore del distacco, dall’altro il gusto dell’avventura, la promessa di un futuro migliore e in certi casi, l’audace incoscienza della giovane età.
Questa è la storia di Annamaria Colasanto, nata a Napoli in un piccolo quartiere di periferia, cresciuta ascoltando quasi ossessivamente i Pooh e le canzoni classiche napoletane.
Possiamo dire, senza paura di essere smentiti, che nella sua culla, ci fossero un biberon e un microfono sempre a portata di mano.
La musica e la fame di palcoscenico, erano per lei compagne di vita inseparabili, l’una non poteva vivere senza le altre e con la perseveranza e la tenacità, tipicamente partenopee, Annamaria Colasanto corona molti dei sogni che aveva nel cassetto, sogni che non ha mai abbandonato, anche quando si è trasferita in Australia.
Ma lasciamo che sia proprio lei a raccontarcelo:
” La mia carriera artistica ebbe inizio nel lontano 1989 quando, per caso, mi trovai ad accompagnare un mio amico, Paolo Coletta, oggi affermato attore, regista e musicista, che aveva prenotato un provino al Teatro Bellini di Napoli. Mi piaceva cantare ed avevo già avuto qualche esperienza partecipando a vari festival canori. Quel giorno al Bellini capii che il mio sogno di sempre, da qualche parte e per qualcun altro, era invece realtà…
Il mio amico me lo lesse negli occhi e mi esortò a provarci…. Non ero prenotata e mi promisero che se fosse rimasto del tempo mi avrebbero ascoltata, non avevo una base musicale e il mio amico si offrì di accompagnarmi al pianoforte, non conoscevo una canzone napoletana intera ed accettarono di farmene cantare solo una strofa, non avevo nessun pezzo recitato pronto e si accontentarono di sentirmi improvvisare una storiella, una barzelletta…. Insomma sai com’è quando tutto deve andare nel verso giusto? Così fu!!!
Pochi giorni dopo una fatidica e inaspettata telefonata dal Teatro Sannazaro di Napoli… Bravo cretino, risposi, se proprio devi farmi uno scherzo dovevi informarti che io il provino l’ho fatto al Bellini…. – Lo so bene signorina, non è uno scherzo, io ero in commissione al Bellini, sto curando le musiche de “La festa di Montevergine” che stiamo allestendo per il Teatro Sannazaro. Un’attrice è stata costretta a rinunciare e a soli 13 giorni dal debutto, non c’è tempo per ascoltare altra gente e allora mi sono ricordato della sua voce che mi aveva colpito al Bellini. Può venire domattina? – non amo fare provini di mattina ma ci sarò, risposi e lui – Non sarà un provino. Firmerà il contratto – Era Antonio Sinagra.
Dopo pochi giorni ho debuttato alle Terme di Agnano, 1400 spettatori, La festa di Montevergine di Raffaele Viviani, con Luisa Conte ed Enzo Cannavale, regia di Armando Pugliese.
Sono rimasta qualche anno al Sannazaro a farmi le ossa, a sbirciare dalle quinte rubando qua e là, i segreti di questo mestiere straordinario. Poca roba, poco più di una comparsa, ma più che sufficiente per acquisire l’esperienza e la padronanza del palcoscenico che mi avrebbero portata in seguito a vincere il nuovo Festival di Napoli, che andò in tournee in Canada con Gino Latilla, Carla Boni, Nilla Pizzi e Giuseppe Cionfoli con cui, dopo 25 anni, canterò il prossimo 5 luglio qui a Melbourne.
E poi Liolà di Pirandello con Massimo Ranieri e Carlo Croccolo, con cui ho un’amicizia tenerissima.
Questo spettacolo, mi ha dato la possibilità di vivere due anni meravigliosi. Due anni di tournée nei teatri più belli d’Italia: La Pergola di Firenze, il Piccolo di Milano, il Sistina di Roma, il Mercadante di Napoli ecc.
Successivamente lo spettacolo fu ripreso dalla RAI in una versione con Massimo Ranieri, Antonio Casagrande e Regina Bianchi trasmesso da RAI UNO e distribuito in edicole e librerie con fascicolo e videocassetta.
Dire che quest’esperienza mi ha regalato, più di quanto avessi mai sperato, è limitativo.
Feci poi ritorno al Teatro Bellini, nel Masaniello di Tato Russo con Gigi Finizio e Barbara Cola.
E poi ancora, il grande botto “La gatta cenerentola” di Roberto De Simone.
Questi per citare i piu’ importanti spettacoli a cui ho preso parte.
E ora veniamo al punto in cui, impazzita, o forse no, decido di stravolgere tutta la mia vita.
Nel febbraio del 2002, fui ingaggiata da un impresario italo-australiano per una tournée nella terra dei canguri…. Grande esperienza, grande emozioni, grande distanza e GRANDE AMORE, che non e’ la canzone vincitrice di Sanremo, ma quello che sbocciò fra me e colui che poi è diventato mio marito, Pino Lamberti, giornalista della Radio italiana d’Australia.
Qualche partecipazione ai suoi programmi, qualche invito ufficiale dove ci si rincontrava e un’intervista….. Una lunga intervista che dura ormai da 13 anni, felicemente insieme.
L’Australia…. Un’alta vita, un’altra me…. Ho dovuto imparare a parlare, a guidare, a fare la spesa, a muovermi…. Ho imparato ad apprezzare questo paese immenso dove, oltre a cantare, ho potuto mettermi alla prova come imprenditrice.
Ho aperto due ristoranti dando sfogo anche alla mia seconda, grande passione: la cucina. Ho scoperto la gioia di curare il mio orto e la soddisfazione di mangiarne i frutti…. Decidere cosa cucinare solo dopo essere scesa in giardino a vedere cosa c’è di nuovo, non ha paragoni.
Ho una casa bellissima, immensa, ho sei gattini di cui sono follemente innamorata, ho mia mamma qui con me e solo quando sono riuscita a portarla qui, posso dire di aver trovato la mia pace.
L’anno scorso, il 22 maggio, sono tornata a Napoli al teatro Sannazaro per partecipare ad una rassegna intitolata TraTurMo’.
Tra.Tur.Mo’ è il festival della tradizione che fa turismo nel mondo. Ho rappresentato l’Italia e l’Australia con uno spettacolo scritto da me, una sorta di gemellaggio fra la tradizione napoletana e la tradizione aborigena, portando con me tre artisti locali.
Chiaramente ho soggiornato nella mia casa dell’infanzia, situata nel rione dove sono nata e dove i miei sogni si sono concretizzati.
Quando sono risalita sull’aereo, come succede, ogni volta che torno in Italia, ho lasciato un pezzo del mio cuore, sulle stesse strade che mi hanno vista crescere.
L’Australia è un paese ancora giovane, un paese che offre ancora un’opportunità, un paese dove per molti aspetti, si vive una vita in discesa, grande rispetto, educazione, pulizia, ordine……
Ma quando penso alla distanza che mi divide dall’Italia, alle mie serate di teatro da protagonista e da spettatrice, ai miei affetti, ai miei amici, agli odori e ai sapori della nostra terra, alla mozzarella di bufala….. beh allora ti confesso che salterei sul primo aereo, per rimettere i miei piedini al caldo nel mio meraviglioso STIVALE.”